UN ORRIBILE STERMINIO!

da | Mag 28, 2024 | Personality Development

LA POSIZIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA

La scorsa settimana, accogliendo quanto esposto compiutamente dal Procuratore Capo Karim Khan nel corpus della sua più che eloquente requisitoria, la Corte Internazionale di Giustizia, sedente a L’Aja, ha emesso un mandato d’arresto nei confronti dei vertici di ambedue i Paesi Mediterranei protagonisti della guerra in Medio Oriente, la quale ultima, come ormai ben noto, sta rivelandosi ancor più sanguinosa.

I destinatari del suddetto mandato sono tanto i tre leaders di Hamas, nelle persone di Yayha Sinwar, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri (conosciuto con lo pseudonimo di Deif) ed Ismail Haniyeh, quanto i vertici dello Stato ebraico, ossia il capo del governo, Benjamin Netanyahu ed il ministro della difesa, Yoav Gallant. Su costoro grava l’accusa di crimini di guerra e contro l’umanità, riferiti, rispettivamente, agli attacchi del 7 ottobre 2023 ed alle atrocità (camuffate da strategia difensiva) consumatesi nella Striscia di Gaza durante l’anno corrente [1].

 

BUGIE!

Nonostante quanto illustrato sinora, Israele, con l’intento di eliminare ogni traccia di Hamas, ha deciso di far piovere ordigni anche sulla città di Rafah, sita al confine con il territorio egiziano. Gli esseri umani rimasti uccisi son stati parecchi, ma v’è ancora chi continua a giustificarsi, raccontando una caterva di menzogne.

Secondo le fonti mediatiche, ben vero, Benjamin Netanyahu avrebbe dichiarato che l’attacco in questione sia stato null’altro che un tragico incidente; si tratta, invece, di un vero e proprio crimine, tant’è vero che la Corte de L’Aja aveva espressamente ordinato allo Stato Mediterraneo   ebraico  di fermare tempestivamente l’offensiva, tra le cui vittime sono da annoverarsi anche parecchi civili che nulla vorrebbero avere a che fare con queste brame perverse  di chi si crede tanto potente da poter negare la verità [2] [3].

 

UNA PROCEDURA LABORIOSA

Dare esecuzione al mandato d’arresto illustrato supra è cosa complessa: è vero, infatti, che gli individui su cui esso, qualora venissero trovati nel territorio di uno Stato che accetta la giurisdizione della Corte Penale Internazionale, ben potrebbero essere acciuffati e consegnati alle Autorità competenti, ma, nella pratica, è pressoché improbabile che i vertici di Hamas vengano catturati in Palestina; quanto, invece, ad Israele, c’è da rammentare che esso – al pari degli Stati Uniti d’America – non ha aderito alla Convenzione sulla Corte Penale Internazionale: ciò implica, pertanto, che, quand’anche la cattura dei due uomini politici dovesse avvenire nei territori «contesi», si potrebbe scatenare un conflitto ancor più allargato, altamente suscettibile di mondializzarsi.

Solo l’implementation immediata del Terzo Pilastro della Macroregione Mediterranea sarebbe la pronta e compiuta soluzione.

Adriano J. Spagnuolo Vigorita, giureconsulto e saggista

[1] Cfr. M. M. DALESSANDRO,Corte penale internazionale: L’Aja chiede mandati di arresto per Netanyahu e leader Hamas, in Euronews (20 maggio 2024), URL: https://it.euronews.com/2024/05/20/corte-penale-internazionale-laja-chiede-mandati-di-arresto-per-netanyahu-e-leader-hamas.

[2] v. T. PATERNOSTER, Gaza: la Corte internazionale di Giustizia ordina a Israele stop offensiva a Rafah, in Euronews (24 maggio 2024), URL: https://it.euronews.com/2024/05/24/gaza-la-corte-internazionale-di-giustizia-ordina-a-israele-di-fermare-loffensiva-a-rafah.

[3] In merito alle dichiarazioni del premier israeliano, si legga AA.VV., ‘Tragic mistake’: Netanyahu acknowledges deadly Israeli strike on Rafah, in Euronews (27 maggio 2024), URL: https://www.euronews.com/2024/05/27/tragic-mistake-netanyahu-acknowedges-deadly-israeli-strike-on-rafah.

 

 

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