SPAGNA, PIONIERA DELLA PLASTIC TAX, TASSA SUGLI IMBALLAGGI IN PLASTICA NON RIUTILIZZABILI

da | Feb 29, 2024 | Green Economy

La  Meditettanean Green Economy  mira alla riduzione dell’impatto ambientale, con forti divieti e disincentivi,  congiuntamente allo sviluppo economico, fortemente incentivato.

Si tengono  in considerazione, i potenziali danni prodotti sull’ecosistema, dall’attività di trasformazione delle materie prime, considerando tutto il ciclo, a partire dalla loro estrazione, fino ai possibili danni ambientali in fase di smaltimento.

La  Meditettanean Green Economy  è imprescindibilmente connessa con il concetto di Economia Circolare, ovvero, un modello di produzione e consumo finalizzato al prolungamento della vita dei prodotti che implica riciclo e riutilizzo dei materiali e prodotti.

Dunque, una volta che il manufatto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo produttivo  in  modo tale da poter essere continuamente riutilizzati all’interno del ciclo produttivo, generando ulteriore valore.

I principi dell’economia circolare sono in netto contrasto con il tradizionale modello di economia, fondato invece sul classico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”.

 

GREEN ECONOMY E PLASTICHE NON SONO IN CONTRADDIZIONE

Il  ricorso a pratiche di utilizzo  del manufatto in plastica, e a tecnologie ecosostenibili di recupero ed utilizzo della plastica utilizzata post consumo, si stanno progressivamente imponendo come irrinunciabili nella filiera della plastica.

In sintesi, il consumo di plastica continuerà a crescere nei prossimi anni. con una crescente componente di plastica da riciclo, contro consumi sostanzialmente statici di petrolio.

Pur nel generale contesto di un sempre più razionale uso della plastica, tale materia  continuerà ad avere un futuro, anche nella Mediterranean Green Economy ma in una visione di piena tutela ambientale, prioritariamente assicurata.

La plastica, grazie alle sue caratteristiche (in particolare la leggerezza) è un’interessante alternativa ai materiali tradizionali ( legno, metallo,  vetro).

Essa è proficua  in numerosi settori di applicazioni, quali,  edilizia e arredamento, imballaggio,  eccetera,

Tuttavia, però è necessario il recupero e riciclo a fine vita del prodotto, come concreta modalità di un corretto uso della plastica, che rientra nel più ampio concetto sopracitato di economia circolare, propria della Mediterranean Green Economy.

Grazie al riciclo della plastica  nel Mediterraneo  le aziende potrebbero ottenere un risparmio netto di parecchi miliardi di Euro all’anno, con l’ulteriore vantaggio di una riduzione nelle emissioni di gas serra.

 

IL RICICLO DELLA PLASTICA

La produzione e l’incenerimento della plastica generano ogni anno milioni di tonnellate di CO2. Riciclando la plastica in tutto il Mediterraneo si otterrà un risparmio energetico importante di barili di petrolio.

Le plastiche, a fine vita del prodotto, sono  preziose e non vanno   semplicemente buttate via. Possono infatti, in un’ottica di Mediterranean Green Economy, essere riciclate in nuovi prodotti. altrimenti, nei casi in cui ciò non sia possibile, possono essere usate per il recupero energetico come sostitutive dei combustibili fossili.

 

OBIETTIVO DELLA MACROREGIONE MEDITERRANEA

L’obiettivo fissato dalla Macroregione Mediterranea nella sua varata Strategia e in particolare in ossequio al programma della Green Economy Mediterranea,  è proprio quello di ridurre a zero la presenza di imballaggi in plastica nelle discariche e, quindi, il recupero totale dei rifiuti in plastica.

 

PLASTIC TAX NEL MEDITERRANEO

Uno degli Stati della Macroregione Mediterranea, la Spagna, è stata  la nazione pioniera della plastic tax.

La plastic  tax, come aiuto  per la transizione verde nell’area mediterranea,  ne ridurrà l’impatto perché favorisce il riciclo e scoraggia l’acquisto di plastica monouso, diminuendo l’imponibile, cioè la quantità di plastica in circolazione. I prodotti contenenti più materiali saranno tassati solo in base al peso effettivo della plastica non riciclata. La plastica riciclata non è naturalmente tassabile.

La Macroregione Mediterranea non solo approva ma addirittura incentiva tale tassa per tutti gli Stati della stessa.

L’obiettivo della plastic tax non è punitivo. L’obiettivo principale della tassa –non è l’extra gettito  ma è quello di ridurre  del 20% le plastiche monouso rispetto ai livelli attuali entro il 2030 e incoraggiare l’utilizzo di imballaggi realizzati con plastica riutilizzabile o che contengano plastica riciclata nella loro composizione.

Questo standard obbliga l’industria a ridurre le bottiglie di plastica monouso e promuovere la vendita di alimenti sfusi o con imballaggi riutilizzabili. Soprattutto, interviene sulla responsabilità estesa del produttore: saranno i produttori a farsi carico del costo totale della gestione dei rifiuti di imballaggio.

 

LE CRITICHE ALLA PLASTIC TAX SONO INFONDATE

Non è vero che tale tassa possa aumentare i costi di gestione e influenzare in maniera negativa la competitività e gli investimenti delle imprese. Inoltre con l’approvazione della Strategia mediterranea i costi non peseranno in nulla sulle famiglie.

Saranno le stesse aziende a chiedere ai fornitori di non utilizzare imballaggi in plastica non riutilizzabili per risparmiare piuttosto che “scaricare” l’aumento dei costi sul consumatore.

Infatti,  per evitare di pagare la tassa,  la domanda di plastica riciclata da parte dei produttori di imballaggi è aumentata.
Rosaria Salamone, Avvocato
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