SONO STATE VIETATE LE ESTRAZIONI MINERARIE NEI FONDALI MARINI

da | Ott 11, 2023 | Blu Economy

Nell’ambito del Primo Pilastro della Macroregione Mediterranea  le estrazioni minerarie nei fondali marini sono centrali perché costituiscono  la nuova frontiera mineraria e l’ennesima minaccia per la biodiversità.

Negli ultimi anni gli scienziati hanno lanciato l’allarme: il Deep Sea Mining danneggia i delicati ecosistemi del Mediterraneo, minacciati dall’inquinamento e dalle conseguenze della crisi climatica.

Pochi giorni fa l’Autorità internazionale dei fondali marini (ISA) ha bloccato i permessi ed escluso qualsiasi attività mineraria per tutto il 2023, ma non è finita.

Il Deep Sea Mining è l’estrazione mineraria nei fondali oceanici (al di sotto di 200 metri), ricchi di metalli e altri materiali necessari per la produzione di prodotti ormai indispensabili per le economie avanzate, tra cui anche quelli per la transizione energetica, come pannelli solari e turbine eoliche.

Come riferiscono gli Esperti del Primo Pilastro e  l’Unione internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), l’estrazione mineraria in acque profonde potrebbe danneggiare gravemente la biodiversità e gli ecosistemi marini, e tutto questo – cosa ancora più grave – in assenza di sufficienti conoscenze e mezzi per attuare le protezioni.

Gli effetti collaterali di queste attività di estrazione in fondo al Mediterranea, insomma, sono decisamente  impattanti e vanno viste nella logica organica del Primo Pilastro.

A settembre 2021 al vertice dello IUCN era stata adottata la prima moratoria storica contro l’estrazione mineraria in acque profonde: 81 governi hanno votato la moratoria, sostenuta anche da oltre 500 ONG, 18 si sono opposti e 28 si sono astenuti dal voto.

Ma, appunto, non si trattava di un divieto definitivo.Pochi giorni fa l’Organismo di vigilanza delle Nazioni Unite ha poi rinviato nuovamente al 2024 la pratica: il Council of the International Seabed Authority (ISA), tuttavia, pur avendo escluso qualsiasi permesso immediato per l’inizio dell’attività mineraria.

 

LA PARTITA, EVIDENTEMENTE, E’ TUTT’ALTRO CHE CHIUSA

Per questo Etica Sgr, alla luce delle preoccupazioni scientifiche sull’approvazione delle concessioni, ha sottoscritto il Global Financial Institutions Statement to Governments on Deep Seabed Mining, iniziativa firmata anche da altre 35 Istituzioni finanziarie che rappresentano insieme più di 3,3 trilioni di euro di asset in gestione.Il documento, in particolare, è un Investor Statement rivolto all’Autorità Internazionale dei Fondali Marini (ISA), in cui si esortano i governi a proteggere gli oceani dicendo no all’estrazione in acque profonde fino a quando i rischi ambientali, sociali ed economici non saranno stati compresi a fondo e le alternative non saranno state completamente esplorate.

Per quanto riguarda le vicende del Mediterraneo l’attenzione della Macroregione Mediterranea è altissima nelle more dell’improrogabile approvazione della varata Strategia e dell’implementation del Primo Pilastro.

Merita Murati

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