PILASTRI DELLA STRATEGIA

5.    1 > BLUE ECONOMY AND TOURISM

PREMESSA

Non esiste una definizione universalmente accettata di Blue Economy, così come la terminologia usata per riferirsi ad essa è piuttosto varia, se non spesso vaga. Tradizionalmente, si distinguono i settori marini dai settori marittimi o i settori maturi da quelli emergenti. Il settore marino include le attività commerciali e industriali localizzate sul mare. Il settore marittimo fa riferimento ai trasporti, ai porti, alle spedizioni e alla supply chain relativa a queste attività. Un altro modo per distinguere i settori della Blue economy è quello di riferirsi alla loro maturità. I settori maturi includono la filiera della pesca, il turismo marittimo e costiero, il trasporto marittimo, la cantieristica, le attività portuali e l’estrazione e la produzione di Oil & Gas.

I settori emergenti includono l’energia eolica off-shore, l’energia dalle onde e dalle maree, l’estrazione di minerali e metalli dai fondali, l’acquacoltura, le biotecnologie blu e i servizi di monitoraggio, controllo e sorveglianza per la protezione delle coste e degli ecosistemi marini. La “Blue Economy” incoraggia una migliore gestione del mare e delle sue risorse, tramite l’eliminazione di tutte le emissioni dannose per il pianeta, rivoluzionando i sistemi di produzione attraverso la bionemesi, mentre la “Green Economy” chiede alle imprese di investire risorse finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale.

ANALISI DEL CONTESTO

L’economia del mare è una priorità ovviamente irrinunciabile nel Mediterraneo. Per cogliere tutte le opportunità che l’economia del mare può offrire è fondamentale un approccio sostenibile e sistemico, in grado di conciliare gli obiettivi di crescita economica con quelli ambientali e sociali. Per garantire una crescita triple-win, occorre infatti superare la visione che considera i diversi settori economici, ascrivibili all’economia del mare, come entità indipendenti e separate ed inquadrare il tema in ottica di filiere integrate ed interdipendenti. Il superamento di una visione settoriale non può prescindere dall’esame delle minacce di carattere economico, ambientale e sociale che interessano trasversalmente i diversi settori del mare. Tra questi l’assenza di una governance del mare unitaria ed integrata, la frammentarietà dei processi decisionali, la mancanza di indicatori economici e di monitoraggio dei diversi settori integrati nella contabilità nazionale, la limitata disponibilità di fondi per finanziare le imprese, soprattutto nei settori emergenti e potenzialmente più promettenti, l’assenza di un sistema integrato di misura della salute dei mari e dei suoi ecosistemi, la mancata valorizzazione dei servizi ecosistemici e l’inquinamento da plastica. Criticità superabili tramite le opportunità rinvenibili nell’economia circolare e grazie a innovazioni scientifiche e tecnologiche che consentono lo sviluppo di nuovi modelli di business circolare applicabili ai settori dell’economia del mare, con il sostegno all’adozione strategie di eco-design, riciclo e simbiosi industriale, prevalentemente nei settori della pesca, dell’acquacoltura, dei porti e delle piattaforme offshore multiuso. Relativamente alla seconda traiettoria, si passano in rassegna le principali innovazioni tecnologiche, dalle tecnologie digitali a quelle satellitari, dai robot intelligenti ai sistemi autonomi, descrivendo le più recenti e promettenti applicazioni, soprattutto nell’ambito delle attività portuali, della pianificazione dello spazio marittimo e della realizzazione di sistemi osservativi degli ecosistemi marini. Infine, sulla base delle analisi condotte si formulano le azioni da perseguire per sfruttare le opportunità e superare le minacce. Particolare rilevanza rivestono la cantieristica e il settore ittico anche in termini di competitività internazionale. Non meno importante è il turismo costiero sia in termini di occupati sia per valore aggiunto. Da un’analisi della Blue Economy si evince che i settori maggiormente in crescita sono quelli dell’energia eolica off-shore e delle biotecnologie blu.

OBIETTIVI

Gli obiettivi perseguibili sono l’implementazione di nuovi prodotti, servizi o processi nel settore, finalizzati ad una crescita economica per la ripresa post-pandemia, rivolta a priorità quali biodiversità, economia circolare, digital earth e strategia “dai campi alla tavola”, ecc., e alla transizione verso un’economia climaticamente neutra. I principali settori di intervento: bioeconomia blu, coltivazione, allevamento o cattura di organismi viventi, di acqua dolce o salata, attività basate sull’uso o sulla lavorazione di questi organismi; trasformazione digitale delle attività oceaniche e costiere; energia rinnovabile, compresa l’energia da vento, sole (galleggiante), dalle maree, delle onde e gradienti termici; tecnologie abilitanti quali sensori, materiali o rivestimenti resistenti alla corrosione o alle incrostazioni, digitalizzazione, apparecchiature di trasmissione dell’elettricità, piattaforme multiuso; produzione di nuovi prodotti da risorse viventi o non viventi che altrimenti verrebbero scartate e buttate; spedizioni più pulite; monitoraggio, bonifica o gestione dell’inquinamento; nuove facilities a supporto della diversificazione o dell’efficienza energetica dei porti; turismo sostenibile che mira a ridurre la sua impronta di carbonio o a migliorare la biodiversità, o a gestire in modo efficiente le risorse (acqua, cibo, rifiuti, ecc.) o flussi turistici (ad esempio diversificare l’offerta, affrontare la stagionalità e la sicurezza).

TURISMO SOSTENIBILE

PREMESSA

I territori che fanno parte della Macroregione Mediterranea sono molto apprezzati dai turisti di tutto il mondo ed è valorizzando il turismo che è possibile dare uno slancio al sistema economico e sociale. Il turismo sostenibile, basato su Economia, Etica e Ambiente come si definisce? Per l’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO): “Turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro. Tutte le risorse dovrebbero essere gestite in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica, i sistemi di vita dell’area in questione. I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali, in modo tale che essi siano i beneficiari e non le vittime dello sviluppo turistico. Il WTO pone il focus sui bisogni del turista e della regione ospitante, tenendo conto dei bisogni del territorio e dell’ambiente. Il turismo sostenibile non è solo la vacanza in sé (rapporto tra turista e regione ospitante), bensì anche tutto ciò che c’è intorno: mezzi di trasporto ed esperienze di viaggio, con uno sguardo rivolto al futuro, favorendo pratiche e scelte che non danneggiano l’ambiente, né i processi sociali locali. Pratiche di viaggio responsabili. In particolare, etiche e virtuose, quindi che non sfruttano un territorio, una cultura o una popolazione. Sostenibili economicamente per il popolo ospitante. Connotate da un interesse socio-culturale, cioè che l’intero viaggio si svolga non solo nel rispetto ma anche nell’interesse della popolazione che ospita il turista. La pratica verte su principali fattori che possono fungere da spunti di riflessione per chi vuole praticare turismo sostenibile.

MODALITA’ DI TRASPORTO

Per coprire le lunghe distanze, viaggiare in volo è una scelta quasi obbligata, tuttavia, quando si tratta di coprire brevi distanze è possibile valutare di viaggiare a piedi o in bicicletta, utilizzando mezzi pubblici, noleggio di veicoli elettrici o ibridi oppure, ancora, il viaggio in treno.

Soldi spesi bene

I “pacchetti tutto compreso” sono incompatibili con il turismo sostenibile perché non è possibile verificare che la popolazione locale tragga un reale beneficio dai soldi investiti dal viaggiatore. Il turista che si reca in un luogo deve prediligere strutture ricettive che usano personale locale non sottopagato e, in generale, spendere i propri soldi presso aziende locali così da migliorare l’economia del luogo, dando un reale contributo.

Tutela ambientale

Bisogna scegliere un viaggio con consapevolezza prediligendo quelle strutture che attuano politiche ecofriendly o con programmi di tutela ambientale. Non solo poche le realtà turistiche che lavorano per migliorare l’integrità naturale indigena e per proteggere gli habitat e la biodiversità locale.

Rispetto della cultura locale

Il turista non è inteso come spettatore distaccato. Il turista sostenibile dovrebbe immergersi nella cultura locale e accettarne le differenze con la propria. Conoscere costumi diversi ma anche provare a parlare una lingua differente potrebbe essere un punto d’inizio.

Impiego razionale delle risorse naturali 

Ridurre, riutilizzare e riciclare. E’ necessario prendere in considerazione l’uso efficiente delle risorse idriche, energetiche e delle materie prime senza sottovalutare il metodo di smaltimento dei rifiuti prodotti durante il viaggio. E’ possibile informarsi presso il proprio tour operator dei comportamenti della struttura alberghiera in cui s’intende alloggiare. Se proprio non è possibile fare a meno dell’aereo, il turista potrebbe calcolare le emissioni di CO2 prodotte dalla propria vacanza e compensarle con buone pratiche ambientali non necessariamente correlate al viaggio. Questo elenco di pratiche virtuose evidenzia quali possano essere gli obiettivi da perseguire per una crescita armonica e responsabile.

ANALISI DEL CONTESTO

Forme di turismo sostenibile sono sempre più conosciute ed apprezzate dai turisti in quanto rispettose dell’ambiente, eticamente corrette e vicine alla natura. La situazione creatasi con la pandemia da Covid-19 ha fatto registrare un calo di arrivi internazionali di turisti con la conseguenza che quasi 120 milioni di posti di lavoro sono a rischio nel mondo. Numeri preoccupanti che testimoniano la necessità di mettere in campo il massimo impegno per rilanciare il settore turistico all’insegna della sostenibilità e della sicurezza. E’ considerato una forma di turismo più sicura, sia per il rispetto dell’ambiente sia per l’aspetto sanitario, sebbene l’emergenza sanitaria incida sulle scelte di viaggio. Un turismo PlasticFree è preferito e i Cittadini preferiscono strutture ricettive che non utilizzano plastiche monouso. E’ indispensabile programmare investimenti sul turismo sostenibile anche con incentivi ad hoc per sviluppare le imprese ecoturistiche nel Mediterraneo. Il turismo sostenibile è strettamente connesso ai principi della Green Economy. Attenzione del turista è rivolta alla presenza di modalità di attenzione all’ambiente quali ad esempio i pannelli fotovoltaici, menù biologici a km.0, ricarica o noleggio di auto elettriche o ibride. In riferimento ai trasporti aumenta la percentuale di coloro che rinuncerebbero all’auto se la meta fosse raggiungibile in treno e ci fossero servizi di car sharing o servizi pubblici. Sta crescendo in maniera esponenziale (secondo l’organizzazione mondiale del turismo) la richiesta di turismo rivolto a strutture attente all’ambiente, e sono sempre di più le persone che preferiscono prenotare una struttura ecosostenibile. Esiste una vera opportunità di influenzare il turismo mediterraneo e di incoraggiare uno sviluppo verso un turismo culturale, rurale e più responsabile, che potrebbe favorire le aree interne e le città, e risolvere parte delle questioni ambientali, come la tutela delle coste e dei siti storici. Il turismo sostenibile rappresenta ancora una sfida per il Mediterraneo, da vincere assolutamente.

OBIETTIVI

Ridurre l’impatto territoriale e ambientale negativo del turismo, soprattutto nelle aree turistiche costiere esistenti. Promuovere il turismo sostenibile che, a sua volta, consolida la coesione sociale e culturale e lo sviluppo economico, potenzia la diversità e le specificità mediterranee e rafforza le sinergie con altri settori economici, in particolare modo l’agricoltura. Accrescere il valore aggiunto del turismo nelle comunità locali e nei paesi in via di sviluppo. Migliorare la governance per il turismo sostenibile. Green Economy, Blue Economy e Turismo sostenibile sono aspetti interdipendenti, correlati tra di loro, e la loro gestione efficace ed efficiente è in grado di spingere verso l’alto la crescita dell’economia di territori potenzialmente prosperi e coesi.

1.    2 > GREEN ECONOMY

PREMESSA Con il termine di Green Economy, si suole indicare quel complesso di azioni, poste in essere dall’uomo, che impattano sull’ambiente e sono caratterizzate da investimenti pubblici e privati diretti alla salvaguardia dell’ecosistema ed abbattimento della CO2. La Green Economy promuove quindi uno sviluppo sostenibile, grazie al quale la crescita di un Paese non avverrà a danno della natura e dell’ambiente. La Green Economy produce anche un altro effetto positivo: “green jobs”, cioè la creazione di nuovi posti di lavoro in settori quali l’agricoltura, la produzione di energie rinnovabili, la bioarchitettura, il riciclo.

AMBIENTE

Clima ed inquinamento

L’inquinamento atmosferico danneggia la salute umana e l’ambiente. Benché alcuni accorgimenti hanno comportato una notevole diminuzione di molti inquinanti atmosferici, le concentrazioni di inquinanti sono ancora troppo elevate. Nei centri urbani, dove c’è una maggiore concentrazione abitativa delle popolazioni, si registrano percentuali significative di inquinamento da ozono, biossido di azoto e particolato (PM), fino al punto che la Corte di Giustizia Europea continua a comminare sanzioni ad alcuni Paesi Europei. La Commissione Europea negli ultimi anni ha aumentato la sua attenzione alle questioni urbane, e si è posta l’obiettivo di migliorare la sostenibilità delle città per garantire a tutti i cittadini europei che, entro il 2050 possano migliorare le condizioni di vivibilità ovunque. sono le fonti di inquinamento atmosferico: dalla combustione di combustibili fossili nella produzione di elettricità, nei trasporti ecc., all’uso di solventi nelle industrie chimiche e minerali, al trattamento dei rifiuti. L’UE attraverso la legislazione settori responsabili dell’inquinamento atmosferico e le autorità nazionali e regionali pone in essere tutte le azioni per ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico, ma il cambiamento climatico in atto impone sfide globali dalle quali non si può prescindere anche nel governo e nell’azione locale. C’è bisogno di un salto culturale per il quale sarà necessario impostare percorsi formativi adeguati e massicci investimenti pubblici e privati verso interventi a favore del clima e dell’ambiente. Laddove non si possa evitare la produzione di rifiuti, se ne deve recuperare il valore economico, azzerandone o minimizzandone l’impatto sull’ambiente e i cambiamenti climatici.

Inquinamento acustico

Incide sulla salute della popolazione anche l’inquinamento acustico ambientale, cioè l’eccessiva esposizione al rumore causato dal traffico stradale, ferroviario e aeroportuale, dall’industria, dall’edilizia e da altre attività
all’aperto. Ciò può comportare disturbi del sonno,

 malattie cardiovascolari e problemi di salute mentale. Il riflesso negativo sull’UE è ovviamente la riduzione della produttività dei lavoratori.

Ecosistemi e biodiversita’

Gli ecosistemi forniscono servizi essenziali per la sopravvivenza della specie umana, compresa la protezione dalle catastrofi naturali, e la contemperazione del clima. Infatti la perdita di biodiversità contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, come inondazioni o tempeste tropicali, diminuisce il livello della salute all’interno della società, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e impoverisce le tradizioni culturali. La biodiversità, oltre al valore per se, è importante anche perché è fonte per l’uomo di beni, risorse e servizi. I cosiddetti servizi ecosistemici che hanno un ruolo chiave nella costruzione dell’economia delle comunità umane e degli Stati. L’UE ha tra i suoi obiettivi quello di frenare lo sfruttamento delle risorse naturali, identificati come la terza causa all’origine della perdita della biodiversità.

Obiettivi

1) Industrializzazione sostenibile, promozione di nuove tecnologie ed innovazione delle infrastrutture possono liberare forze economiche generando occupazione e reddito;

2) Contribuire all’obiettivo della strategia dell’UE sulla biodiversità, arrestare la perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici nell’UE entro il 2020 e ripristinarli, per quanto possibile, affrontare le minacce alla biodiversità marina e terrestre.

3) Migliorare la gestione dei rifiuti.

ENERGIA

Gli obiettivi di politica energetica dell’UE sono: assicurare il funzionamento del mercato dell’energia; garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nell’Unione; promuovere il risparmio energetico, l’efficienza energetica e lo sviluppo di energie nuove e rinnovabili; sviluppare l’interconnessione delle reti energetiche. Tali obiettivi possono essere raggiunti nel Mediterraneo solo attraverso un corretto funzionamento del mercato interno dell’energia. Un mercato che garantisce un approvvigionamento a prezzi accessibili per i consumatori, le imprese e l’interoperabilità transfrontaliera delle reti dell’elettricità e del gas. In modo che nessuno Stato membro sia isolato dalla rete europea. Lo sviluppo delle reti trans europee nelle infrastrutture energetiche e la decarbonizzazione del sistema energetico, fondamentali per conseguire gli obiettivi 2030 e 2050 in materia di clima, costituiscono senza dubbio la chiave di volta della politica mediterranea sull’energia. Attualmente la produzione e l’utilizzo di energia nei diversi settori economici producono più del 75 % delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE e per questo motivo occorre sviluppare una razionalizzazione della produzione e distribuzione dell’energia basato principalmente su fonti rinnovabili, con la graduale eliminazione del carbone e la decarbonizzazione del gas. Le fonti di energia rinnovabili avranno un ruolo essenziale, come pure l’aumento della produzione eolica offshore della quale l’UE è protagonista indiscussa visto che il 90% dell’energia eolica europea è prodotta da compagnie del Continente. Il piano europeo prevede un investimento di 789 miliardi di euro e la creazione di 62 mila posti di lavoro. L’obiettivo è dare nel Mediterraneo una scossa al mercato dell’energia eolica che ancora procede a rilento. Infatti, per raggiungere l’obiettivo andrebbero costruiti nuovi impianti dalla portata di 7 GW all’anno fino al 2030 e portare la capacità degli impianti fino a 18 GW all’anno entro il 2050. Ciò nonostante, l’enorme potenziale di energia rinnovabile e le ingenti riserve di gas rappresentano un’opportunità fondamentale per assicurare mix energetici più puliti ai paesi della Regione, dal Nord Africa all’Europa sud-orientale. Il ruolo del settore privato si è dimostrato finora centrale per de carbonizzare la generazione elettrica e costruire nuove infrastrutture, a conferma del ruolo imprescindibile del settore privato nella transizione energetica.

OBIETTIVI

·         Incrementare l’uso delle rinnovabili nell’area Middle East North Africa superando barriere naturali e politiche; cooperazione energetica dei Paesi dell’area del Mediterraneo per un modello di sviluppo energetico sostenibile, aperto ad interdipendenze e mutui benefici; rilanciare gli investimenti volti all’adattamento ed alla trasformazione degli asset esistenti per favorire nel Mediterraneo il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Green Deal Europeo.

1.    3 > PERSONALITY DEVELOPMENT AND HUMAN RIGHTS

SCENARIO GLOBALE

Il contesto sociale legato ai territori che si affacciano sul Mediterraneo viene messo a fuoco dalla Macroregione Mediterranea secondo un’ottica di uguaglianza e pari opportunità. Tali obiettivi comportano la necessità di una visione globale delle problematiche sociali presenti sul territorio. Le disuguaglianze presenti in particolare tra la costa settentrionale e sud orientale denotano la sussistenza di condizioni precarie e limitanti per i cittadini dei relativi territori. I disagi presenti dovuti alla mancanza di mezzi e risorse hanno comportato negli anni alla radicazione di dinamiche sociali esclusive e annichilenti per gli Stati più disagiati. Dalla scolarizzazione alla sicurezza, sono molti i settori che influiscono sul benessere sociale e sulla qualità di vita. I cittadini dei Paesi mediterranei meno abbienti hanno risentito di una forte limitazione nello sviluppo e nella giusta valorizzazione delle proprie risorse umane. La Macroregione Mediterranea mira a migliorare le condizioni di vita e del contesto sociale. Una qualità di vita migliore con maggiori possibilità di realizzazione personale e sociale concede al Paese la potenzialità di una maggiore produttività. Per raggiungere questo obiettivo la Macroregione Mediterranea si avvale dello studio approfondito delle problematiche sociali presenti nei Paesi che fanno parte di essa, cercando di risollevare e sanare le situazioni limitanti che creano disagio ai cittadini. La creazione di un contesto sociale e sicuro rende possibile uno sviluppo sano della società e ciò è possibile innalzando il livello di qualità di vita dove questo non raggiunga i livelli accettati globalmente. La possibilità di studiare, di lavorare, di crescere in un contesto salubre e di creare il proprio futuro grazie all’impegno sono gli obiettivi che la Macroregione Mediterranea raggiungerà grazie ad un ascolto attento e costruttivo delle necessità dei diversi Paesi. Le difficoltà rilevate fra i Paesi del Mediterraneo legate al diverso sviluppo economico e a difficoltà interne non fanno altro che aumentare il divario sociale autoctono già esistente. Nell’ottica della Macroregione Mediterranea vi è una prospettiva di integrazione tra i popoli e all’interno dei popoli. L’incremento dell’assistenza e dell’ascolto attivo delle problematiche rilevate pone le basi per un intervento mirato e concreto per il superamento delle limitazioni presenti e la loro risoluzione. Il disagio sociale porta a condizioni di rischio per le fasce più deboli della popolazione come donne, bambini e anziani. La povertà porta all’aumento della prostituzione adulta e minorile con conseguente mancanza di adeguate cure parentali verso minori e verso gli anziani. Il rischio di un ulteriore incremento esponenziale di queste problematiche impone un intervento massiccio e globale per scardinare strutture radicate e mal funzionanti. Le problematiche legate al contesto sociale non sono limitate ai Paesi meno abbienti del bacino mediterraneo. La considerazione della sponda settentrionale del Mediterraneo come priva di tali problemi costituirebbe un errore. In ogni Paese mediterraneo sono presenti contesti in cui la popolazione soffre e non è omogenea in relazione al benessere e alla qualità di vita. Esistono problematiche legate al traffico di esseri umani, settori sofferenti della società e contesti di povertà e sotto sviluppo che non vanno sottovalutati in termini di sofferenza sociale.
 La Macroregione Mediterranea promuove un’azione coinvolgente per ogni Paese del Mediterraneo, considerando i relativi disagi e partecipando attivamente ad un intervento concreto di sostegno e risoluzione.

Obiettivi della Macroregione Mediterranea

Lo sviluppo del contesto sociale a cui mira la Macroregione Mediterranea comprende un intervento in aiuto dei cittadini. Situazioni difficili come quelle in cui la nostra società si sta trovando in quest’ultimo anno hanno messo e stanno mettendo a dura prova le attività dei cittadini. Il rischio è che molti rinuncino allo sviluppo della e alla realizzazione di sé in quanto scoraggiati e impossibilitati a livello economico. Scopo della Macroregione Mediterranea è di fornire un sostegno e un supporto ai cittadini assistendoli nelle problematiche legate alla vita quotidiana che inibiscono la realizzazione personale. La Macroregione Mediterranea ha come obiettivo l’intervento e la prevenzione.

1) L’intervento si muove a favore dei piccoli imprenditori, a sostegno dei settori che in questo momento son a rischio chiusura. La creazione di programmi di assistenza sia economica che psicologica possono interagire per ridare coraggio alle attività autoctone di ogni singolo Paese. Il rischio è infatti che crolli definitivamente il desiderio da parte dei cittadini, non solo di portare avanti l’artigianato, ma anche di portare avanti le proprie idee e tentare di realizzarle. Il sostegno verso i cittadini del Mediterraneo si muove per incentivare la creatività e l’impegno di ogni individuo. Il motivo per cui ciò sia ritenuto molto importante è che lo sviluppo sociale sia direttamente proporzionale allo sviluppo personale. L’assistenza ai contesti sociali in difficoltà porta all’innalzamento della qualità di vita, partendo dalla scuola, dalla sicurezza e dal benessere individuale fisico ed emotivo. Individuare contesti sociali maggiormente sofferenti. La creazione di programmi di assistenza e di ascolto per individuare le problematiche insite in ogni contesto è ora più che mai necessario per comprendere la tipologia di intervento più opportuno. Ciò è attuabile aprendo un canale di ascolto diretto con i cittadini. Intervenendo attraverso appropriati canali esistenti o da creare in ogni Paese rende possibile instaurare una connessione reale con i cittadini, i quali possono così percepire di essere al centro dell’interesse della Macroregione Mediterranea. Questo tipo di aiuto incentiva la resilienza dei cittadini, rendendoli capaci di reinventarsi anche in seguito a situazioni critiche e complesse. Ciò rappresenta un investimento per il futuro. È infatti vero che per affrontare nuove eventuali future crisi è necessario avere un piano di prevenzione che non consideri solamente l’economia e la sanità del Paese coinvolto, ma comprenda anche un piano di assistenza psicologica e concreta verso i cittadini. In questo modo si renderanno i Paesi del Mediterraneo capaci di affrontare emergenze da ogni punto di vista, senza trascurare il benessere emotivo dei cittadini e la loro qualità di vita.

2) L’adattamento alle eventuali situazioni critiche è possibile grazie al rafforzamento dei meccanismi di intervento che diventano così flessibili ed efficaci nell’affrontare esigenze impreviste. Se infatti centri di ascolto e di assistenza sono già presenti nel territorio si procede con la valutazione dell’efficienza del servizio ed eventualmente al rafforzamento del servizio. In base allo studio di ogni contesto sociale possono essere attuate azioni concrete congruenti alle differenti risposte che ogni Paese può dare ad una condizione di crisi. La versatilità di strutture professionali di assistenza al cittadino rende possibile. Non sono solo le emergenze, ad esempio il Covid, a necessitare piani di intervento. È altresì fondamentale gestire situazioni critiche presenti e radicate da anni in alcune aree del Mediterraneo. Condizioni di povertà, disoccupazione e di rischio per le fasce deboli vanno considerate come prioritarie. La comprensione di tali condizioni è la base per affrontarle e per aiutare il Paese in studio a risolverle. La Macroregione Mediterranea valuta il benessere fisico e psicologico del singolo cittadino come di primaria importanza. Sono quindi essenziali interventi concreti per migliorare la qualità di vita di ogni Paese del bacino mediterraneo che coinvolgano non solo l’ascolto dei cittadini nelle loro necessità ma anche nella creazione di un ambiente di vita sicuro e salubre.

3) In questa tipologia di interventi è compresa particolare attenzione alla scolarizzazione e all’accertamento dell’adeguatezza delle strutture presenti. Viene quindi considerata la sicurezza degli edifici adibiti a strutture scolastiche, la presenza di docenti adeguati alle classi di insegnamento e di materiale scolastico dedicato agli alunni.

4) Ogni punto su cui si sofferma la Macroregione Mediterranea ha come base la tutela dei diritti umani, quindi dalla scolarizzazione, ad una qualità di vita dignitosa, al supporto psicologico e alla protezione della popolazione. Vengono inclusi piani di supporto per combattere il traffico di esseri umani che trova terreno fertile nell’aumento dei flussi migratori. Ciò comporta infatti aumento della prostituzione minorile e adulta, scomparsa di bambini e aumento della criminalità. Una maggiore informazione e un miglioramento della qualità di vita dei Paesi in difficoltà possono essere di supporto per il controllo e la risoluzione di queste problematiche.

Strumenti a disposizione

Per il raggiungimento degli obiettivi preposti è necessaria una approfondita conoscenza delle strutture già esistenti dedite all’assistenza dei cittadini. Alcuni Paesi mediterranei possiedono centri avanzati di assistenza per i tossicodipendenti e alcolisti, centri di ascolto per problematiche di varia natura e centri di recupero per l’infanzia. La Macroregione Mediterranea supporta i centri già esistenti secondo il principio di sussidiarietà, fornendo assistenza se necessaria e sostegno per eventuali miglioramenti delle strutture. Dove questi centri di assistenza non fossero già presenti o non fornissero i risultati attesi si prospetta un piano di intervento mirato ad ottimizzare le risorse, creare e potenziare strutture adatte all’ascolto dei cittadini inserendo figure professionali preferibilmente autoctone. Per la realizzazione dei centri di assistenza e ascolto saranno impiegate le risorse umane del posto così da dare lavoro ai più bisognosi e rendere la comunità attiva nell’aiuto dei propri concittadini. La qualità dell’intervento sarà periodicamente valutata e si fornirà assistenza professionale adeguatamente scelta per poter assistere i centri nella fase di avvio.

Risultati attesi

Dall’attuazione di interventi di supporto ai cittadini dal punto di vista dello sviluppo personale si prospetta un maggior livello di soddisfazione derivata dal vedere concretamente il frutto del proprio impegno. L’assistenza rivolta alle problematiche legate ai disagi della vita quotidiana permette ai cittadini di affrontare ogni decisione con la consapevolezza di poter chiedere aiuto e ascolto e quindi di non essere lasciato solo in condizioni di difficoltà. Dall’attenzione rivolta verso le condizioni di vita e in particolare alle difficoltà dei cittadini è diretta conseguenza un innalzamento della qualità della vita quotidiana. Ciò deriva dalla creazione di un’azione di coesione, di vicinanza e di coinvolgimento dei cittadini attraverso la Macroregione Mediterranea. La consapevolezza da parte di cittadini di essere al centro delle cure della Macroregione Mediterranea permette di ricevere richieste di aiuto mirate e di attuare interventi mirati di assistenza e supporto.

Ripetibilità dei progetti

Ogni progetto mirato all’assistenza e al supporto del cittadino, attuato dalla Macroregione Mediterranea, si basa sul rispetto della Carta dei Diritti Umani. Pertanto volge la sua azione a cogliere quali siano le problematiche specifiche di ogni Paese. La struttura di base di ogni tipologia di assistenza può essere riproposta per ogni Paese che ne abbia necessità. È fondamentale che queste strutture di progetto siano adattate alle specifiche necessità legate al contesto territoriale, culturale e di necessità. Per ottenere infatti interventi concreti ed efficaci si pone cura alla valutazione di ogni problematica e a eventuali integrazioni e modifiche degli interventi.

N.4 > DIGITALIZATION AND TELECOMMUNICATIONS CONNECTION

SCENARIO GLOBALE

In questi ultimi mesi, stiamo assistendo ad una vera “rivoluzione industriale”. Il dramma mondiale relativo alla pandemia COVID-19, ha in qualche modo nel Mediterraneo forzato il processo evolutivo delle nostre industrie, del nuovo mercato economico e finanziario, della nostra quotidianità, della nostra era. Se semplicemente consideriamo quale sviluppo esponenziale ha assunto l’ecommerce, gli stessi servizi delle P.A. sono costretti oggi ad evolversi, a digitalizzarsi, a rendere efficienti ed efficaci i servizi offerti al cittadino. Oggi l’espressione “Data is the new oil” (inteso come il “nuovo petrolio”), del matematico ed imprenditore inglese Clive Humby, destina ad una mutazione genetica le strategie e le decisioni di qualsiasi azienda che voglia avere un ruolo da protagonista nell’economia del prossimo futuro. I dati da qualche anno hanno assunto un ruolo centrale nella nuova economia digitale, (vedi Facebook, Linkedin, Telegram, etc). Occorre ora riorganizzare interamente il modo in cui i dati vengono acquisiti e gestiti dalla nuova industria dei dati, dall’edge, fino ai sistemi “core” e “Cloud”, impiegando “machine learning” e tecnologie “Big Data” per assumere decisioni in tempo reale e istruire processi. La combinazione di IoT (Internet of thinks) e delle nuove tecnologie sta sempre più diventando ciò che differenzia i leader di mercato da quanti inseguono a distanza (più o meno grande) l’importante sfida a cui nessuna impresa può sottrarsi, è il modo specifico in cui declinare questo obiettivo per prevedere effettivamente e congegnare nuove soluzioni per modernizzare, migliorare i processi industriali e l’assistenza alle persone nel triplice ruolo di clienti, cittadini e pazienti, e per prendere decisioni in un ambiente di mercato dominato da incertezza sistemica e turbolenze ricorrenti. Conviene comunque ricordare che la Trasformazione Digitale non è semplicemente il mezzo di diffusione delle tecnologie digitali, bensì è un fenomeno che nel Mediterraneo. va oltre la digitalizzazione della società e dell’economia. E’ soltanto l’inizio di una trasformazione ancora più ampia e profonda. L’economia della Trasformazione Digitale comporta che le tecnologie digitali siano il mezzo della convergenza tra cambiamenti sociali e produttivi, caratterizzata dalla proliferazione di modelli alternativi, sia per quanto riguarda le tecnologie standard sia per quanto riguarda i modelli organizzativi delle imprese. Infatti, tutte le IT (Information Tecnology), di ogni azienda si troveranno ancor più velocemente in una riorganizzazione e rielaborazione della intera filiera industriale di cui fanno parte, il cloud sarà la loro scelta primaria e fondamentale e ciò è fattibile solo tramite investimenti in Ricerca & Innovazione. I governi dei principali Paesi mediterranei, europei ed extra europei, hanno intrapreso politiche volte ad incentivare la digitalizzazione delle attività delle aziende, per favorire l’innovazione e garantire una migliore competitività. 

Obiettivi della Macroregione Mediterranea

Per accrescere le probabilità di successo delle strategie macroregionali dell’UE, i partner interessati devono consolidare le proprie azioni su alcuni principi chiave che sono un partenariato pertinente, un meccanismo di collaborazione appropriato, un buon coordinamento delle misure legate alle politiche e alle rispettive fonti di finanziamento, nonché un elevato spirito di cooperazione tra i vari paesi e settori della macroregione. Occorrono anche nuove strategie anche per costruire il domani tecnologico, iniziando dalle città: parcheggi, pagamenti digitali, illuminazione intelligente, raccolta differenziata, gestione delle acque e dell’area nelle città, infrastrutture flessibili uso differenziato per fasce orarie più specificamente una rete immateriale per i servizi.

1) Identità digitale e servizi innovativi per i cittadini: carta di identità e tessera sanitaria elettronica; anagrafe unificata, archivio delle strade, domicilio digitale e posta elettronica certificata obbligatoria per le imprese;

2) Amministrazione digitale: dati e informazioni in formato aperto e accessibile compresi quelli della pubblica amministrazione, biglietti di viaggio elettronici beni e servizi, trasmissione obbligatoria dei documenti via Internet;

3) Servizi e innovazioni per favorire l’istruzione digitale: certificati e fascicoli elettronici nelle università, testi scolastici digitali;

4) Forte impulso per la banda larga e ultralarga;

5) Moneta e fatturazione elettronica: pagamenti elettronici anche per le pubbliche amministrazioni, utilizzo della moneta elettronica. Fonte: documento del Comitato Scientifico della Macroregione Mediterranea, marzo 2019.

Strumenti a disposizione:

Le aziende di telecomunicazioni e tutte quelle aziende che orbitano intorno ad esse hanno la potenzialità di portarci nel futuro oggi.

Alla luce dell’emergenza sanitaria in corso e della necessità di rilancio dell’economia italiana si è parlato anche di “5G e Recovery Fund” (NextGenerationEU), un’opportunità di crescita legata alla nostra capacità di produrre progetti innovativi e di realizzare nuovi servizi mobili abilitanti, su una infrastruttura che dovrà essere potenziata.

E gli investimenti per il 5G sono stati indicati dalla Commissione Europea come prioritari insieme alle nuove reti in fibra fino a casa. Vi è una gamma ampia delle alternative possibili: dalle attività formali di ricerca e sviluppo ai processi più contingenti di reingegnerizzazione e adozione di soluzioni provenienti dall’esterno, oppure ancora l’acquisizione formale attraverso brevetti e strumenti di licensing, dalla progettazione congiunta con imprese e istituzioni specializzate nell’innovazione tecnologica alla collaborazione con startup innovative fino a modelli più sofisticati come l’innovazione aperta agli ecosistemi e la collaborazioni attraverso le piattaforme. Insomma, uno spettro di alternative molto ampio che include la maggior parte dei modelli a disposizione delle imprese per affrontare diversi aspetti della Trasformazione Digitale. Il mercato delle tecnologie emergenti, o degli Acceleratori dell’Innovazione, include componenti Software, Hardware, Servizi IT e Servizi di Telecomunicazioni dedicati allo sviluppo di progetti innovativi, dunque il valore di questi mercati non è direttamente sommabile alle stime dei mercati ICT.

Il mercato Internet of Things (IoT)

·         Connettività: servizi offerti dagli operatori di telecomunicazioni per l’accesso alle reti (fisse, mobili, microonde, satellitari, linee elettriche), a cui sono collegati i dispositivi IoT, e i servizi di rete gestiti per le reti IoT aziendali. Hardware: sensori, apparati di sicurezza fisica e logica, server, sistemi di storage e di archiviazione, altri sistemi quali: switch, router, ripetitori, gateway, hardware specifici di settore, dispositivi di calcolo specializzati. Software: Software di Analytics che utilizza i dati raccolti dagli endpoint per trasformarli informazioni di processo. Software Applicativo per analizzare, organizzare, accedere a informazioni strutturate e non strutturate, estrapolare informazioni prodotte con Analytics e per specifiche funzioni di soluzioni IoT. Software Middleware per la gestione dei dispositivi, della connettività, dei dati, per l’integrazione, l’orchestrazione e per lo sviluppo di applicazioni. Software di Sicurezza e altro software, per implementare e gestire servizi IoT. Servizi: servizi IT progettuali, di outsourcing, di supporto e formazione per lo sviluppo e la gestione di soluzioni IoT; servizi di Business Process Outsourcing, IaaS, servizi di help desk per veicoli connessi, smart home e altre soluzioni IoT.

Il mercato Cognitive e Intelligenza artificiale

È costituito da sistemi e piattaforme software in grado di utilizzare grandi quantità di dati strutturati, e non, e analisi dei contenuti per costruire applicazioni intelligenti che imparano e migliorano nel tempo utilizzando un’ampia gamma di processi di accesso alle informazioni combinati con l’apprendimento profondo e l’apprendimento automatico. I componenti tecnologici inclusi nelle piattaforme software cognitive e AI spaziano dalla gestione non strutturata delle informazioni all’apprendimento, sino alla generazione di ipotesi di risposte a determinate domande.

Il mercato dei Wearable

Include dispositivi progettatati per essere indossati. Questi dispositivi possiedono un microprocessore, sono in grado di connettersi alle reti wireless (es. Bluetooth, WiFi, reti mobili) e ad altri device (es. PC, smartphone, tablet) per scambiare dati e informazioni. Tra questi prodotti vi sono: smartwatch, auricolari, bracciali, anelli e altri dispositivi indossabili.

Il mercato dei device di Augmented Reality

(AR) e Virtual Reality (VR) è costituito da visori ed elmetti indossabili che, attraverso software e piattaforme digitali, forniscono visione e audio di realtà aumentata e virtuale.

Il mercato dei Servizi Public Cloud

Comprende applicazioni e strumenti software offerti online in soluzioni modulari, standardizzate, accessibili dai clienti attraverso strumenti Web che permettono l’acquisto, la configurazione e la gestione online.

Il mercato delle piattaforme di Big Data & Analitica

(BDA) è costituito da un insieme di sistemi, strumenti e applicazioni software per l’estrazione, l’integrazione, il controllo e la regolamentazione, il movimento, l’aggiornamento, l’analisi e la visualizzazione di grandi quantità di dati, utilizzati per supportare o automatizzare una vasta gamma di decisioni strategiche, operative e tattiche. Insomma, gli strumenti a disposizione ci sono tutti, bisogna saper sfruttare questa rivoluzione per la creazione di posti di lavoro, e di conseguenza benessere sociale.

Risultati attesi

Gli impatti della digitalizzazione sono trasversali all’interno delle aziende mediterranee e, oltre a interessare l’innovazione del sistema di offerta, il miglioramento della relazione con i clienti e il mercato, e la creazione e l’efficientamento dei processi interni, stanno contribuendo a modificare anche i modelli organizzativi e la domanda di competenze. Anche se, come emerge dall’indagine IDC, le priorità aziendali relative ai cambiamenti organizzativi rimangono ancora in secondo piano rispetto alle altre, le aziende mediterranee oggi si mostrano più consapevoli del fatto che per guidare una Trasformazione Digitale che sia realmente pervasiva, anche l’assetto organizzativo deve evolvere verso un modello agile, basato sui driver dell’innovazione e su nuove competenze. L’IT si trova in effetti oggi a svolgere sempre più un ruolo consulenziale e di “service broker”, in grado di comprendere le necessità delle diverse linee di business e di collaborare nel tradurle in soluzioni tecnologiche in grado di rispondere alle diverse esigenze. Un ruolo, quindi, quello dell’IT, sempre più di partner interno e abilitatore dell’innovazione. La creazione e/o introduzione di nuove competenze emerge come la seconda area impattata dai progetti e dalle iniziative di Trasformazione Digitale: la velocità dei cambiamenti tecnologici sta ponendo infatti oggi una forte pressione sulla domanda di profili professionali e di talenti con competenze adeguate a supportare le imprese mediterranee nel percorso di digitalizzazione. Le aziende mediterranee si stanno confrontando con le necessità relative all’assunzione, alla formazione e alla retention di profili con competenze di sviluppo, implementazione, gestione e supporto alle strategie IT e di digitalizzazione. Gli impatti delle iniziative mediterranee e dei progetti mediterranei di Trasformazione Digitale sull’organizzazione interna sono più evidenti nelle grandi realtà rispetto a quelle di minori dimensioni: nfatti, oltre la metà delle Grandi Imprese ha registrato impatti, sia in termini di creazione e/o introduzione di nuove figure professionali, sia per quanto riguarda la creazione di nuovi dipartimenti o funzioni aziendali e per nuove relazioni tra IT e altri dipartimenti. Le realtà di maggiori dimensioni, quindi, hanno già iniziato un percorso verso una maggiore agilità organizzativa, con l’obiettivo di ridurre sia appesantimenti derivanti da strutture troppo gerarchiche o da processi troppo rigidi, sia di ridurre i tempi di risposta alle innovazioni (come ad esempio il lancio di nuovi prodotti e servizi) e di aumentare così le capacità adattive. In alcuni casi, vi è stata una riduzione della pressione gerarchica o delle responsabilità in capo ad una sola funzione, attraverso la creazione ad esempio di nuovi dipartimenti (in molti casi dedicati allo scouting e alla promozione dell’innovazione in azienda), una maggiore valorizzazione dell’apporto dei singoli dipendenti e una maggiore cura del loro benessere, introducendo anche politiche agili di lavoro (lavoro da remoto, orari flessibili, terminali mobili per accedere alle risorse aziendali anche dalle abitazioni private). In altri casi, alle nuove politiche di lavoro si sono affiancati nuovi spazi “open” o di “co-working”, con l’obiettivo di una maggiore condivisione, flessibilità e comunicazione tra colleghi.

Ripetibilità dei progetti

Con ripetibilità dei progetti nel Mediterraneo si intende una serie di regole che disciplinano il modo in cui le persone in un’organizzazione devono completare una determinata attività o sequenza di attività per renderla subito ripetibile in altra parte del Mediterraneo. Le operazioni di un’organizzazione consistono in attività che devono essere completate su base giornaliera, settimanale, mensile o annuale per garantire che i processi funzionino senza intoppi. Quello che è importante è che ogni attività, indipendentemente dalla frequenza con cui viene svolta, abbia regole che ne definiscano l’ambito, la qualità e i metodi da seguire. Se queste regole non sono standardizzate e sostenibili, non si può cercare di garantire la massima qualità riducendo l’errore umano e rimediando comunque subito.

L’azione della Macroregione Mediterranea sviluppa: un miglioramento della chiarezza, perché un processo standard guidato dalla Segreteria elimina la necessità di congetture, ricerche extra; garanzia di qualità, perché il lavoro viene svolto in modo predefinito e ottimizzato; promozione della competenza, perché i membri del team di progetto non avranno bisogno di cercare informazioni o rivedere la documentazione per ottenere risposte; aumento del morale, perché i membri del team possono essere orgogliosi di aver imparato il processo e perfezionato le proprie capacità; perfezione del servizio ai cittadini, perché ogni richiesta viene gestita nel miglior modo possibile. E’ su questa linea guida che la funzione di Digitalitation and telecommunications connection della Macroregione Mediterranea persegue il suo iter realizzativo.

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