NEL MEDITERRANEO LA NUOVA TECNOLOGIA CROATA SUPPORTA LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE AREE COSTIERE

da | Mar 7, 2024 | Blu Economy

Nel Mediterraneo la Croazia è in grado di anticipare meglio l’impatto dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulle sue coste e sostenere la gestione sostenibile di queste aree, grazie a un progetto che ha ricevuto il sostegno della politica di coesione.

Il progetto Coastal Self-Purification Assessment Technology (CAAT) ha creato soluzioni innovative per misurare la qualità e la capacità di autodepurazione delle acque costiere. La tecnologia si basa sulla modellizzazione oceanografica e atmosferica e sulla ricerca sui flussi di inquinanti nei corpi idrici e sulla loro distribuzione al loro interno.

Il Progetto CAAT rafforza gli sforzi dell’Unione Europea per creare un’economia blu sostenibile che includa tutte le industrie e i settori legati agli oceani, ai mari e alle coste e prefigura un importante aspetto dell’improrogabile implementation del Primo Pilastro.

 

RISPONDERE SINERGICAMENTE ALLE PRESSIONI SULLO SVILUPPO

A causa della sua lunghezza e del gran numero di isole, la costa adriatica della Croazia nel Mediterraneo è esposta a significative pressioni sullo sviluppo e sugli impatti dei cambiamenti climatici. Ciò rende di vitale importanza la gestione integrata e la pianificazione sostenibile delle aree costiere mediterranee.

L’implementation del Primo Pilastro comporta le idonee soluzioni in grado di prevedere gli effetti dei diversi tipi di inquinamento, tenendo conto anche degli sviluppi futuri attesi e dei cambiamenti climatici.

La maggior parte dell’inquinamento sulla costa adriatica della Croazia nel Mediterraneo è trasportata dal deflusso superficiale e sotterraneo – acqua che non penetra nel terreno, ma scorre sulla terraferma nei corpi idrici – e dai fiumi che sfociano nel mare Adriatico. I nutrienti presenti in quest’acqua accelerano l’eutrofizzazione delle acque costiere. L’eutrofizzazione porta alla crescita eccessiva di piante acquatiche e alghe – molte delle quali sono dannose per la vita marina – e compromette la capacità dell’acqua di autodepurarsi.

Oltre alle conseguenze ambientali, il processo rende le acque inadatte alla balneazione, ad altre attività ricreative ed economiche come la pesca. Le conseguenze economiche e sociali, in assenza della pronta implementation del Primo Pilastro, sono potenzialmente devastanti.

 

BASANDOSI SU RICERCHE PRECEDENTI, IL CAAT IMPIANTA UNA PROFICUA METOLOGIA SINERGICA PROPRIA DEL PRIMO PILASTRO

Dal 2019 al 2023, il CAAT ha riunito un team di 19 ricercatori provenienti da quattro istituzioni partner, tutte con sede a Spalato, la più grande città costiera croata nell’area mediterranea: Facoltà di Ingegneria Civile, Architettura e Geodesia; Facoltà di Ingegneria Elettrica, Ingegneria Meccanica e Architettura Navale; Istituto di oceanografia e pesca;  Facoltà di Scienze.

Il progetto si è basato su un’ampia ricerca precedente condotta dai partners lungo e intorno alla costa mediterranea croata. La ricerca è stata combinata con metodi per misurare la qualità dell’acqua del mar Mediterraneo e sviluppare strumenti a supporto della gestione costiera. Gli strumenti hanno una vasta gamma di usi sia nel settore pubblico che in quello privato.

È stato effettuato un inventario delle fonti di inquinamento nelle zone costiere della Croazia nel Mediterraneo e nei bacini dei fiumi che sfociano nell’Adriatico. Le misurazioni sono state effettuate intorno alla foce del fiume Jadro, nella baia di Vranjic, nel Mediterraneo di Spalato, utilizzando un drone con telecamera iperspettrale integrata e una barca dotata di sensori e sonde. Questi esercizi hanno valutato la salinità, la temperatura e la torbidità dell’acqua, nonché i livelli di ossigeno disciolto, clorofilla e materia organica disciolta.

Su questa base è stata formulata una metodologia per determinare la capacità di autodepurazione delle acque costiere. La metodologia consente la simulazione delle condizioni dell’acqua in diversi scenari di sviluppo e cambiamento climatico.

 

SVILUPPO TECNOLOGICO

Per convalidare i metodi, sono state sviluppate tecnologie per monitorare vari indicatori di qualità dell’acqua e per automatizzare i processi di misurazione. Una parte importante del progetto CAAT è stata la sperimentazione di nuovi sensori per misurare la qualità dell’acqua costiera, compresi i parametri microbiologici, fisico-chimici e batteriologici.

I sensori sono stati integrati nella vernice e testati nel laboratorio idrotecnico di Žrnovnica e alla foce dei fiumi Žrnovnica e Jadro nell’area mediterranea.

Per monitorare i sensori ed eseguire ulteriori test e misurazioni è stato acquistato un veicolo telecomandato sul quale è possibile installare ulteriori sensori. Un sistema radar ad alta frequenza è stato installato vicino all’Istituto di oceanografia e pesca. È stato calibrato per misurare le correnti superficiali nel Canale di Brač e nella Baia di Kastela nel Mediterraneo. I ricercatori sono stati addestrati a utilizzare il radar per misurare le correnti.

Nel breve termine, la tecnologia fornirà una soluzione economicamente vantaggiosa per il monitoraggio della qualità delle acque costiere, rendendo questa infrastruttura più accessibile e contribuendo a garantire un uso diffuso. Per diffondere i risultati del Progetto CAAT sono state create un’applicazione informatica e un’interfaccia web.

Insieme ai suoi metodi di previsione della qualità dell’acqua, il Progetto CAAT ha già prodotto linee guida per la gestione delle aree costiere per garantire una migliore qualità dell’acqua, che contribuirà a un migliore sviluppo economico e sociale.

 

VERSO OBIETTIVI MEDITERRANEI

Il Progetto CAAT fornisce un contributo vitale al raggiungimento dei principali obiettivi di sostenibilità mediterranei, propri del Primo Pilastro.

Infatti fornisce soluzioni innovative, durature ed economicamente vantaggiose per il monitoraggio delle acque costiere e costruisce infrastrutture resilienti, promuove l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e incoraggia ulteriore  innovazione.

Inoltre, monitorando la capacità di autodepurazione delle acque costiere del Mediterraneo, gli strumenti facilitano la pianificazione sostenibile integrata mediterranea, anche incentivando  l’attuazione del turismo sostenibile.

Il Progetto CAAT consolida le migliori spinte europee e aiuta le istituzioni locali e regionali ad attuare la Direttiva quadro sulle acque dell’UE, che stabilisce regole per fermare il deterioramento dello stato dei corpi idrici dell’UE, e la Direttiva quadro sulla strategia marina, che protegge gli ecosistemi marini e la biodiversità, aprendo al necessario quadro mediterraneo.

Foto presa dal sito https://www.crvena-luka.hr/media/image/68/cc690x460/diving-2.webp?C0Yl

Dott.ssa Merita Murati

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