LE TRADIZIONI MEDITERRANEE INFESTATE DALLO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO

da | Set 18, 2023 | Personality Development

Le tradizioni mediterraneee infestate dallo sfruttamento del lavoro

I mezzi di sussistenza

I Paesi del Mediterraneo annoverano, tra le proprie fonti di sostentamento, l’agricoltura, il turismo e il settore della ristorazione: conterranei  e turisti sono, com’è noto, attratti dal buon gusto, dai paesaggi ameni e dai panorami agresti.

Purtuttavia, la situazione di chi lavora in tali campi è tutt’altro che rosea, poiché, in assenza dell’avvio della Strategia nel suo Terzo Pilastro, la condotta dei datori nei loro riguardi si rivela sovente disumana. 

Cambio di visuale

L’avventore s’imbatte in ogni località del Mediterraneo il più delle volte in camerieri e chef sorridenti, finanche allorquando a costoro tocca udire le molteplici lamentele riguardanti la qualità degli ingredienti o il grado di cottura delle pietanze.

Il clima regnante in cucina e/o nel retro della sala è, purtroppo, completamente diverso: urla, improperi e frasi umilianti massacrano letteralmente chi, con l’intento di guadagnarsi onestamente il pane, si pone alla completa mercé di «padroni» sempre pronti a trovare il pelo nell’uovo.

Il quadro non cambia per quanto inerisce alle coltivazioni: le distese lussureggianti del Mediterraneo “che i più ammirano seduti comodamente a bordo di un treno oppure dalla finestra di un albergo” sono teatro di sfruttamenti in tutta la Macroregione, in particolare durante i mesi estivi. I braccianti, privi di ogni tutela perché senza contratto, lottano quotidianamente contro le ondate di calore e la foga dei «capi», fattori che li conducono all’esaurimento (se non alla morte, nei casi più estremi) [1].

Un dibattito mediterraneo

Oramai non mancano studi rilevanti sulla lotta allo sfruttamento del lavoro  nell’area macroregionale [2] ma solo con l’improrogabile approvazione della Strategia il nocivo fenomeno può cessare. 

Dietro al “sottocosto”

La maggior parte degli imprenditori pone al primo posto il profitto, infischiandosi totalmente sia della dignità dei propri subalterni, approfittando delle condizioni di bisogno in cui essi versano sia delle statuizioni normative a tutela di questi ultimi.

Occorre subito  la cooperazione fattiva macroregionale tra cittadinanza ed istituzioni: il cosiddetto «sottocosto» deve costituire un incentivo non ad acquistare, ma ad indagare su quanto si cela dietro la maschera dei prodotti di qualità a basso prezzo.

Quanto sinora brevemente illustrato permette di concludere, legittimamente, che ad un apparente beneficio della clientela fa da contrappeso un’evidentissima lesione dei diritti umani: ad avviso di chi scrive, sarebbe, pertanto, urgente il varo – anche a livello sovranazionale – di un provvedimento teso a punire con estrema severità i «caporali» e, parallelamente, ad assicurare tutele più adeguate ai prestatori di lavoro, specialmente sotto il profilo della sicurezza. In altri termini, occorre restituire a tali prestatori quella dignità che, allo stato, pare sia stata loro sottratta in toto.

L’organizzazione di seminari sul tema è senz’altro utile, ma, allo stato, si è ancora lontani dal raggiungimento dell’obiettivo finale.

Adriano Spagnuolo Vigorita

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[1] Il Romanian Business Journal (RBJ) ha di recente sottolineato che la problematica oggetto della presente disamina si estende ben oltre i confini dell’area mediterranea, sebbene quest’ultima ne sia ancora il teatro principale.

Cfr. AA.VV., Underground economy: Germany is the European champion in undeclared work. Was this the “engine” of economic growth in the most important country in the EU?, in RBJ (16 settembre 2023), 

URL: https://www.romanianbusinessjournal.ro/underground-economy-germany-is-the-european-champion-in-undeclared-work-was-this-the-engine-of-economic-growth-in-the-most-important-country-in-the-eu/.

[2] Una compiuta illustrazione del tema è contenuta in AA.VV., OECD/OCSE (2018), Addressing the illegal employment of foreign workers, in International Migration Outlook 2018, OECD Publishing, Paris, che si focalizza sul reclutamento illecito dei migranti nella  Macroregione Mediterranea.

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