L’AUMENTO DELLE POPOLAZIONI NOMADI DI MEDUSE MINACCIA L’INDUSTRIA DELLA PESCA NEL MEDITERRANEO

da | Apr 11, 2024 | Blu Economy

Senza l’immediata implementation del Primo Pilastro con la correlata azione di raffreddamento climatico,  gli scienziati avvertono che l’aumento delle popolazioni nomadi di meduse dovuto al riscaldamento globale sta minacciando l’industria della pesca e altri settori che dipendono dalle acque limpide lungo la costa del Mediterraneo.

In particolare gli scienziati turchi avvertono che l’aumento della popolazione nomade di meduse dovuto al riscaldamento globale potrebbe danneggiare l’industria della pesca lungo la costa del Mediterraneo e altre industrie che dipendono da acque limpide.

Le meduse nomadi, osservate tipicamente in estate, hanno mostrato un aumento insolito nei mesi di febbraio e marzo a Mersin, un centro chiave per il turismo e la pesca nel Mediterraneo orientale della Turchia.

Il rilevamento di numerose meduse vive e morte sulle coste ha spinto gli esperti ad intervenire.

Sia gli studi subacquei che quelli di superficie hanno esaminato le ragioni della crescita della popolazione di meduse e i suoi effetti su altre specie.

 

IL RISCALDAMENTO GLOBALE ALIMENTA L'”ESPLOSIONE” DELLA POPOLAZIONE

La loro presenza nei mari è come una ‘esplosione’. La ragione della loro esplosione così precoce è senza dubbio il riscaldamento globale. La densità delle meduse nomadi danneggia l’ecosistema marino in generale.

Le meduse nomadi non sono una specie originaria del Mediterraneo. Provengono dall’Oceano Indiano attraverso il Mar Rosso. Sono rilevati per la prima volta nel 1995. Dopo quell’anno hanno iniziato ad aumentare e ad essere visti ogni giorno prima.

Queste sono specie che amano il calore. Prima apparivano nei mesi estivi, ora invece si vedono a marzo. Il loro numero è incredibilmente alto. Questo non fa bene all’ecosistema.

In uno studio sono state rilevate circa 400 meduse lungo una costa di 800 metri (0,5 miglia) e il loro diametro ha raggiunto fino a 90 centimetri (35,4 pollici).

La popolazione si è diffusa lungo le coste del Mediterraneo.

 

MENO PESCI DA CATTURARE NEL MEDITERRNAEO

Questo gran numero di meduse, senza l’intervento complessivo di cui al Primo Pilastro, rischia di danneggiare la pesca.

Le meduse si nutrono di cibo che altrimenti i pesci consumerebbero, come il plancton, organismi molto piccoli. La previsione è che sfortunatamente il prossimo anno ci saranno molti meno pesci da catturare nel Mediterraneo.

I pescatori gettano reti e reti da traino per pescare. Questa specie (meduse) sarà predominante nella maggior parte delle reti. Si tratti di una specie molto dannosa e invasiva che influenzerà negativamente la pesca. Competerà con altre specie nell’ecosistema e farà diminuire il loro numero.

Danneggia anche direttamente le persone. La stagione turistica non è ancora aperta, ma tra qualche mese si inizierà a fare il bagno in mare. Dato che hanno lo stesso colore del mare, spesso non si vedono.

Soprattutto quelli più piccoli possono pungere al contatto. Hanno il potenziale per creare allergie e altri problemi di salute.

 

RETI DA PESCA PIENE DI MEDUSE

Le meduse nomadi formano una grande popolazione lungo le coste dell’isola di Rodi insieme a Israele, Libano e altre parti del Mediterraneo orientale.

La proliferazione della specie senza l’azione di sintonizzazione prevista nel Primo Pilastro influisce direttamente sulla pesca. Soprattutto nella parte orientale di Mersin cominciano ad emergere seri problemi legati alla pesca. Le reti utilizzate nella pesca con palangari sono completamente ricoperte di questa specie e i pescatori hanno persino difficoltà a tirare fuori le reti dal mare. Ci sono numeri molto gravi nel tratto fino a 300 tese (548,6 metri) di profondità. Quando i pescatori sollevano le reti, le barche si riempiono di meduse nomadi.

L’aumento della temperatura dell’acqua di mare sta facendo aumentare la popolazione della specie.

Le ragioni principali includono la maggiore quantità di cibo nell’ambiente e il ritiro dei pesci pelagici (di mare aperto), perché per loro rimane una massa alimentare molto grande. Il plancton che i pesci non possono mangiare viene consumato da queste specie e si formano banchi molto grandi.

 

EFFETTI SUL TURISMO

Andare in mare in zone dove sono presenti le meduse non è saggio.

Questa specie ha il potenziale per influenzare il turismo nel Mediterraneo orientale. Questa specie è in monitoraggio da circa 12 anni. In genere la densità sulle spiagge diminuisce all’inizio di aprile, ma c’è la
possibilità che siano presenti fino a giugno o luglio.
Troppe meduse potrebbero significare che i mari non sono più amichevoli per i turisti o per chiunque voglia fare un tuffo.

Solo la celere implementation del Primo Pilastro può essere la soluzione adeguata.

Dr. Merita Murati

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