LA CITTADINANZA DIGITALE NELLA MACROREGIONE MEDITERRANEA VERSO IL “MEDITERRANEAN DIGITAL IDENTITY WALLET”

da | Gen 18, 2024 | Digitalization and communication

VARIETÀ DI SISTEMI MA ATTENZIONE ALLA ‘BUROCRAZIA DIGITALE

Nell’ Agenda digitale della Macroregione Mediterranea avanzano a passo lesto, nell’ambito del Quarto Pilastro (Digitalizzazione e Tlc), i diversi sistemi di identità e di firma.

Il rischio da evitare è creare una “burocrazia del digitale” che non porta alcun vantaggio del Cittadino mediterraneo anzi gli renderebbe la vita complicata. L’obiettivo è arrivare ad un “Portafoglio mediterraneo di identità digitale” (Mediterranean Digitale Identity Wallet – MDIW) (1).

Si tratta di un mezzo di identificazione elettronica che consente all’utente di conservare, gestire e convalidare in modo sicuro i dati di identità e le attestazioni elettroniche degli attributi, per fornirli alle parti facenti affidamento e ad altri utenti dei “Portafogli”, e per firmare mediante firme elettroniche qualificate o per sigillare mediante sigilli elettronici qualificati.

Non si può pensare, infatti, che il Cittadino si doti di un “coltellino svizzero” digitale per utilizzare, in base al servizio fruito. Chi ha faticato per apprendere l’utilizzo di un sistema di identità digitale o di firma, ed ha iniziato ad usarlo potrebbe perdere la fiducia nell’utilizzo di cittadinanza digitale se è costretto a continui cambi di sistema e, soprattutto, se i vari sistemi disponibili non sono integrati tra di loro. C’è bisogno di scelte chiare nel quadro dell’implementation del Quarto Pilastro.

 

IL “WALLET DI IDENTITÀ” VOLONTARIO E LIBERO

L’Agenda digitale della Strategia della Macroregione Mediterranea  procede senza sosta   per arrivare al “Wallet di identità”, senza penalizzare il mercato dei servizi legati ad identità e firma, e, al contempo, cercando di rendere i servizi esistenti capaci di esprimere il loro massimo potenziale.

Alcuni servizi  soffrono di regole obsolete e non aggiornate, altri hanno problemi a causa della mancanza di sistemi di verifica dell’identità, altri ancora attendono una necessaria comune disciplina mediterranea.

L’uso del ‘’Portafoglio’’ è  volontario. L’accesso ai servizi pubblici e privati, l’accesso al mercato del lavoro e la libertà d’impresa non devono essere in alcun modo limitati o resi svantaggiose per le imprese fisiche o giuridiche che non lo utilizzano.

Di qui la non obbligatorietà nel rispetto dei principi di libertà personale: il “Portafoglio” non deve essere considerato come uno strumento di controllo della persona ma come uno strumento utile per i cittadini e per le imprese.

Nel “Wallet d’identità” vanno considerati i sistemi avanzati e qualificati delle firme da coordinare con il resto dei presidi di cittadinanza digitali. Si pensi, per esempio, alla firma elettronica avanzata: si tratta di un servizio molto vantaggioso che consente di firmare contratti e documenti presso imprese, banche e pubbliche amministrazioni con le quali si ha a che fare.

Il “Mediterranean Digital Identity” è un’altra significativa conquista che accresce il potenziale digitale della Strategia della Macroregione Mediterranea.

Domenico Campana

1) https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/european-digital-identity_en

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