INCLUSIONE IN AREA MEDITERRANEA

da | Apr 18, 2024 | Personality Development, Personality Development

DALLA DISABILITÀ ALLA DIVERSA ABILITÀ NELLA MACROREGIONE MEDITERRANEA 

Con l’ascesa al potere delle dittature totalitarie, i diversamente abili non furono più considerati «persone», in primis a fronte delle loro ridotte capacità lavorative.

Da allora, purtroppo, si tende ad apostrofare i suddetti individui come «disabili», ponendo erroneamente in risalto la loro apparente…improduttività.

Con la caduta dei regimi e la successiva instaurazione del welfare state, pareva che la mentalità fosse radicalmente mutata: infatti le normative vigenti in vari Stati del Mediterraneo, frutto di travagliati procedimenti legislativi, mettono al centro le persone, imponendo che ne sia rispettata la dignità e, contestualmente, che ne siano valorizzate le attitudini residue. Ecco perché si ritiene più corretto parlare di «diversa abilità» piuttosto che di «disabilità».

 

DIVERSA ABILITÀ E LIBERA CIRCOLAZIONE

Nella Macroregione Mediterranea ogni Cittadino deve avere pienamente il diritto di circolare in assoluta libertà all’interno della stessa, salvo particolari situazioni espressamente contemplate.
Un siffatto principio costituisce fuor di dubbio una rivoluzione copernicana – tanto sotto il profilo giuridico quanto, soprattutto, a livello umano -, ma la sua concreta applicazione è intervenuta dopo tempi che definire «biblici» è alquanto riduttivo: allo stato, benvero, le persone diversamente abili faticano seriamente a spostarsi da uno Stato. Pertanto  otto Paesi dell’Unione Europea hanno deciso, già nel duemilasedici, di promuovere un sodalizio teso ad introdurre la cosiddetta «Disability Card», documento che consentirebbe ai Cittadini in difficoltà di non riscontrare problemi in alcuna delle realtà statali dell’Unione Europea diverse da quelle d’appartenenza [1].
L’idea, senz’altro lodevole e anticipatrice di quanto pienamente garantito nel Terzo Pilastro, non si esaurisce all’agevolazione degli spostamenti attraverso il territorio comunitario, ma s’estende anche alla promozione del diritto allo studio ed al coinvolgimento dei soggetti diversamente abili in varie attività di rilievo socio-culturale, anche mediante un’apposita scontistica (ad esempio, sul titolo d’ingresso ai musei) e, non da ultimo, alla promozione dell’accessibilità.

 

DAL DIRITTO EUROPEO AD UN DIRITTO MEDITERRANEO

Il proposito descritto sinora rappresenta un paradigma da seguire per assicurare la piena ed effettiva applicazione del Terzo Pilastro nell’intero territorio Macroregionale, ove tuttora si stenta – specialmente in alcuni Paesi, teatro di massacri e discriminazioni – a considerare il «diverso» come proprio Prossimo.

La prospettiva è quella di un vero e proprio «diritto Mediterraneo»- non solo in materia di diversa abilità – e, al contempo, di promuovere e mettere al centro la dignità umana.

Adriano Javier Spagnuolo Vigorita, giurista e saggista

[1] Cfr., sul tema, P. HACKETT, How do the EU’s new disability card facilitate the cross border travel?, in Euronews Business (17 aprile 2024), URL: https://www.euronews.com/business/2024/04/17/an-eu-wide-disability-card-what-are-the-benefits-and-drawbacks.

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