EMERGENZA ACQUA NELLA STRISCIA DI GAZA E VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI.

da | Dic 7, 2023 | Personality Development

Le ripetute devastazioni, causate dai bombardamenti israeliani e dagli embarghi sui materiali necessari per la ricostruzione, hanno lasciato Gaza con una rete idrica di tubature a malapena funzionante.

La gran parte della popolazione si è affidata da tempo a circa un centinaio di impianti di desalizzazione dell’acqua, gestiti da privati, spesso mal funzionanti e impossibili da riparare, sempre a causa dei divieti imposti da Israele sull’importazione di certi componenti all’interno della Striscia.

 

ISRAELE NON FARÀ ENTRARE UNA GOCCIA DI BENZINA PER IMPEDIRE LA DESALINIZZAZIONE A GAZA FINO ALLA FINE DELLO SCONTRO.

Ora, a seguito delle ultime settimane di bombardamenti e di chiusura totale della Striscia, anche questa rete idrica di emergenza è stata completamente distrutta. I principali impianti di desalinizzazione pubblici di Gaza sono fuori uso, così come tutte le stazioni di pompaggio della rete idrica.

Inoltre gli impianti di trattamento delle acque reflue sono fuori servizio e si rischia che queste vadano a contaminare le falde acquifere potabili.

Infine, gli impianti di desalinizzazione privati non possono funzionare senza il carburante che aziona i generatori elettrici a cui sono collegati.

 

UNA CRISI UMANITARIA DI GRAVE EMERGENZA PER I CIVILI.

Secondo il Guardian  i residenti sono così idratati da orinare appena una volta ogni uno o due giorni e riporta che molti stanno bevendo acqua salata.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la mancanza di acqua nella Striscia sta precipitando in una crisi umanitaria che va oltre la sete e rischia di diventare una crisi sanitaria.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari ha dichiarato nel fine settimana di aver “rilevato casi di varicella, scabbia e diarrea, attribuibili alle scarse condizioni igienico-sanitarie e al consumo di acqua proveniente da fonti non sicure. L’incidenza di queste malattie è destinata ad aumentare, a meno che le strutture idriche e igienico sanitarie non ricevano elettricità o carburante per riprendere le operazioni”.

 

POLITICA MACROREGIONALE MEDITERRANEA  A TUTELA DEI DIRITTI UMANI.

Importante è la presenza costante della Macroregione Mediterranea,  che ora promuove e presto deve essere, con l’implementation del Terzo Pilastro, il Garante dei diritti umani delle popolazioni sottoposte all’azione delle guerre.

E’ ingiusto che i civili subiscano privazioni di fame e sete e paghino le conseguenze più pesanti di una guerra combattuta come in un antico assedio medievale. Per questo urge l’approvazione della Strategia e lo strumento di garanzia macroregionale che tuteli tali popolazioni.

                              

Giovanna Domini, Avvocato

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