Obiettivo Pilota EHS
Documento conclusivo dell’Obiettivo Pilota Elettrosensibili
Nel corso di quattro mesi si sono raggiunti pienamente i risultati dell’Obiettivo Pilota Elettrosensibili, così come prefigurati da Equipe e Protagonisti.
Le attività programmate sono state svolte nei tempi previsti, tenendo conto principalmente della letteratura internazionale, la nostra esperienza clinica e il lavoro scientifico epidemiologico eseguito nel 2019, considerando soprattutto le più avanzate acquisizioni mediterranee.
I professionisti, esaminando i malati affetti da Elettroipersensibilità (EHS), con diagnosi certificata da un medico, hanno portato la loro esperienza ed evidenziato la necessità di un riconoscimento della patologia in quanto gli stessi malati non vedono riconosciuti diritti e pari opportunità.
Non sono rispettati per queste malattie gli standard minimi di assistenza. I malati affetti da EHS hanno, in molte parti del Mediterraneo, difficoltà ad accedere alle strutture sanitarie a causa della presenza di reti WI-fi e campi elettromagnetici in bassa ed alta frequenza oltre alle sostanze chimiche aerodisperse presenti, come i disinfettanti. Per questo molti malati vivono in isolamento, alcuni, i più gravi, vivono in roulotte o fuori dal centro abitato. Stentano ad avere assistenza medica sono aiutati solo dalle Associazioni e hanno un pesante aggravio economico, dovendo provvedere a schermare le proprie abitazioni ad adeguare con mobili adatti, a comprare particolari teli o vestiti riflettenti che li proteggono. Rischiano spesso anche per la perdita del posto di lavoro per l’impossibilità da parte del Datore di lavoro a fornire luoghi di lavoro adeguati. Alcuni chiedono quando possibile di lavorare in smart working altri più gravi se hanno in comorbidità anche la MCS in forma grave, percepiscono pensione di inabilità o invalidità civile.
I malati chiedono in particolare che vengano tutelati sul luogo di lavoro, e che non vengano installate nelle vicinanze delle proprie abitazione (almeno oltre i 500 metri) antenne di telefonia mobile, che non vengano installati contatori “smart meter” dentro la propria abitazione e lo spegnimento notturno dei wi fi dei vicini. Chiedono inoltre dei Centri di Riferimento, nell’area territoriale, per la diagnosi e la cura, la formazione del personale sanitario e l’adozione di specifici protocolli di accoglienza ospedaliera, l’inserimento nei LEA, oltre alla creazione di “aree electric free” dove potersi riprendere.
Background
La diffusione crescente di tecnologie che utilizzano per la trasmissione dei dati le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti (telefoni cellulari, cordless, reti wi-fi, wi max, IPad ,tablet, stazioni radiobase di telefonia mobile, router, dispositivi bluetooth ecc) suscita un impegnativo dibattito per le implicazioni sulla salute della popolazione esposta.
Da un lato si afferma che le alterazioni dello stato di salute siano diretta conseguenza della esposizione a Campi elettromagnetici (CEM), dall’altra (Organizzazione Mondiale della Sanità -OMS) si afferma che i sintomi sono reali ma sono frutto di un effetto«Nocebo».
Gli effetti dei CEM attualmente riconosciuti sono l’effetto termico e tra i non termici la stimolazione di muscoli, nervi e organi sensoriali che possono influenzare le capacità cognitive o altre funzioni cerebrali e muscolari mentre dibattuti sono gli effetti non termici delle radiofrequenze e gli effetti a lungo termine tra cui l’Elettroipersensibilità. e i tumori.
Definizione di Elettroipersensibilità
E’ una reazione avversa multiorgano, caratterizzata da una moltitudine di sintomi aspecifici che possono variare per intensità, frequenza e durata, sperimentata da una parte della popolazione in esito all’esposizione per motivi lavorativi, residenziali o personali a radiazione elettromagnetiche non ionizzanti emesse da diverse sorgenti sia in alta che bassa frequenza.
L’OMS nel Seminario tenutosi a Praga nel 2004 sull’ipersensibilità ai campi elettromagnetici e nel successivo promemoria N°296 (2005) la definisce come “Intolleranza ambientale idiopatica”, riferita ai campi elettromagnetici (c.e.m.), « un fenomeno dove individui sperimentano effetti avversi alla salute mentre utilizzano o sono nelle vicinanze di apparecchiature che emettono campi elettromagnetici, magnetici o elettrici». L’OMS ritiene che «i sintomi sono certamente reali e possono variare molto nella loro gravità. Qualunque ne sia la causa l’ipersensibilità ai c.e.m può costituire un fattore disabilitante per gli individui che ne sono afflitti…al punto da abbandonare il lavoro e cambiare interamente stile di vita «…le esposizioni ai c.e.m in grado di scatenare la sintomatologia attribuita (ndr) sono generalmente di alcuni ordini di grandezza al di sotto dei limiti standard internazionalmente accettati.
Conosciuta in passato come «Microwave Syndrome» è caratterizzata dalla presenza di un ampio spettro di sintomi multiorgano che colpiscono in maniera acuta o cronica i pazienti di qualsiasi età , in maggioranza le donne, in rapporto all’esposizione cronica a basse dosi o acuta, a campi elettromagnetici ambientali e/o occupazionali con sintomi a carico del sistema nervoso autonomo, centrale con disturbi di tipo neurologico, neuro-ormonali, neuropsichiatrici. Tra questi sintomi prevalgono:cefalea, fatica, sonno disturbato, «brain fog», disturbi della memoria a breve termine, irritabilità, ansia, labilità emozionale e altri come nausea dolori toracici, palpitazioni, respiro corto, contratture muscolari, riduzione dell’appetito, reazioni cutanee (EHS- Review of Mechanism Stein- Udassin 2020).
I sintomi maggiormenti presenti sono cefalea, vertigini, nausea, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, difficoltà ad elaborare il pensiero, anomia, smemoratezza, ansietà stretta al petto, irritabilità, depressione, tinnito, sensazione di pressione alle orecchie, bruciore congiuntivale, arrossamento cutaneo, dermografismo, pizzico, parestesie dolori trafittivi o pungenti, tachicardia, dolori puntori o trafittivi al torace, palpitazioni, tachiaritmia, tremori agli arti, sensazione di scosse diffuse e clonie muscolari, nausea, perdita di appetito, disturbi sfinterici, sensazione di malessere generale.
I sintomi in rapporto alle esposizioni, possono significativamente variare per intensità, durata e frequenza nel tempo. Nella indagine condotta da ricercatori svizzeri (Röösli) su un campione di 394 persone, si evidenzia che la comparsa dei sintomi, sia in ambito lavorativo che domestico (aree di esposizione ai campi elettromagnetici), avviene in uno spazio di tempo variabile (Roosli et al 2004)
- a) entro pochi minuti nel 53% dei casi
- b) entro poche ore nel 21% dei casi
- c) entro pochi giorni nel 17% dei casi
Similarmente, in modo più lento, il declino dei sintomi avviene dopo aver abbandonato le aree di esposizione, tuttavia altre segnalazioni evidenziano come, in seguito ad esposizioni accidentali a livelli elevati di microonde e radiofrequenze, la sintomatologia possa persistere per alcuni anni.
Gli effetti biologici possono dipendere infatti dalla capacità di ciascuno di riparare i danni cioè dalla capacità di omeostasi.
L’elettrosensibilità è una parte di numerose risposte del corpo e delle alterazioni dello stato di salute legata all’esposizione a campi elettromagnetici .
Vi è un chiaro collegamento con il sistema nervoso autonomo, legato a sua volta al sistema immunitario e antinfiammatorio
Non tutti i soggetti manifestano stesse alterazioni soggettive a parità di esposizione
Gli effetti indiretti dei cem sono provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico come la interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici compresi stimolatori cardiaci e dispositivi medicali. (protesi metalliche ,stent, fili ,viti apparecchi ,acustici amalgame spirale ecc.)
Rischio propulsivo
Rischio di innesco di dispositivi elettronici
Correnti di contatto
Nei rapporti mediterranei pervenuti il riscaldamento dei tessuti è l’unico effetto critico riportato delle esposizioni a radiofrequenze rilevante per la salute e la sicurezza ad oggi scientificamente provato.
L’attività di coordinamento della ricerca svolta da OMS raccomanda i limiti ICNIRP.
L’Eziologia dell’Elettrosensibilità è da molto tempo dibattuta
Le fonti di esposizione sono rappresentate da:campi elettromagnetici sia in bassa che in alta frequenza ( cellulari, reti Wi-Fi, cordless, tablet, router, stazioni radiobase, lampade fluorescenti compatte, neon, elettrodotti, contatori smart- meter, radar ecc…)
Sono maggiormente predisposti soggetti che presentano intossicazione da metalli pesanti, o sono portatori di amalgami dentali, protesi metalliche, device cardiaci, tatuaggi, pearcing,, spirale contraccettiva, soggetti con patologie cardiache e del SNC ( fibrillazione atriale, aritmie , epilessia)
Vi è una predisposizione genetica evidenziabile con lo studio dei polimorfismi dei geni coinvolti nel metabolismo degli xenobiotici e dei farmaci.
Può essere secondaria a Malattia di Lyme, una patologia conseguente a morso di zecca.
Le fonti di sensibilizzazione a campi elettromagnetici, possono essere artificiali a basse ed altre frequenze, naturali come terremoti, eruzioni vulcaniche, cambiamenti meteorologici, cariche elettrostatiche, uso professionale e sanitario.
Si può presentare in comorbidità con la Sindrome da Sensibilità chimica multipla, MCS, la fibromialgia FM, l’ Encefalomielite mialgica (Sindromi da sensibilizzazione centrale).
Prevalenza
Per quanto riguarda la prevalenza interessa l’2-3% della popolazione (dati OMS) di cui il 10% in forma grave. Si manifesta in maniera frequente nelle donne. Non esistono limiti di età (colpisce anche bambini).Uno studio pubblicato nel 2020 dal prof Belpomme e Irigary evidenzia che la prevalenza è stimata tra lo 0,7 e il 13 %.
I sintomi peggiorano nel tempo, sono spesso ingravescenti e correlati ad un quadro prognostico negativo. In un follow-up a 3-5 anni, da una prima indagine, un peggioramento è stato segnalato in più del 50% dei casi
- Il 10 % dei soggetti colpiti vengono definiti come gravi disabili nel documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (4), a tal punto da presentare un totale sovvertimento della qualità e dello stile di vita che sfocia spesso nella perdita lavorativa, delle amicizie, degli affetti più cari, sino al ritiro sociale.
- Alcuni soggetti elettroipersensibili vivono totalmente isolati dal contesto civile.
Gli organi maggiormente colpiti sono il sistema nervoso centrale e periferico, l’apparato uditivo, l’apparato cardiocircolatorio, la cute.
I sintomi più frequentemente riportati sono dermatologici (arrossamento, pizzicori, prurito e sensazione di bruciore), neurovegetativi (affaticamento, stanchezza, difficoltà di concentrazione, senso di instabilità e di barcollamento, nausea, palpitazione cardiaca e dolori addominali, disturbi della digestione), inoltre sintomi a carico del sistema nervoso centrale (vertigini, insonnia, alterazione del ritmo sonno veglia, acufeni).
I disturbi lamentati si presentano come sopra detto per esposizione alle varie fonti di emissione di campo elettromagnetico sia in bassa che in alta frequenza.
La sintomatologia sistemica, disabilitante, si manifesta anche quando l’intensità dei campi elettromagnetici è considerata nei limiti di legge.
E’ dimostrato dalla letteratura scientifica pubblicata negli ultimi anni che gli effetti biologici a livello cellulare e d’organo avvengono a livelli di esposizione considerati non termici, ovvero non in grado di produrre un riscaldamento del tessuto. Gli attuali standard di sicurezza definiti da ICNIRP su cui si basano i limiti di legge sono progettati per proteggere esclusivamente dagli effetti termici, pertanto non sono tutelanti.
Numerosi ricercatori indipendenti (Bioinitiative e ICEMS) hanno pubblicato risoluzioni e documenti di posizione che richiedono un abbassamento dei limiti di esposizione a 0,6 V/m (0,1Uw/cm2).
Mentre gli studi di Provocazione esaminati da RUBIN non avevano evidenziato una correlazione, tra stimoli e sintomi, un contributo importante per la diagnosi viene dagli studi di autori svedesi come il Prof. Olle Johansson che in uno studio di provocazione in doppio cieco ha trovato che persone EHS identificavano la presenza di un cellulare nove volte su dieci provocazioni, con significatività statistica ( p inf 0.001).
Il prof. Olle Johansson nel suo lavoro scientifico: Electrohypersensitiity: a functional impairment due to an inaccessible environment (Rev Environ Health 2015) evidenzia le lesioni cutanee, i sintomi a carico del SNC, del cuore inizialmente per esposizione a video, display terminals, computer, tablets, cellulari e cordless.
Le stesse alterazioni che sono osservate per esposizione a radiazioni UVB o ionizzanti
L’alto numero di mastociti riscontrati nei soggetti EHS e il conseguente rilascio di istamina, può giustificare sintomi come pizzicori, dolore, edema ed eritema, oltre che alterazioni alle cellule dendritiche con rilascio di somatostatina responsabile di infiammazione e sensibilità alla luce.
Pubblicazioni del M. Pall (Professor Emeritus of Biochemistry and Basic Medical Science, Washington State University) recenti, compresa la revisione di 24 studi: «Electromagnetic fields act via activation of voltage-gated calcium channels to produce beneficial or adverse effects» 2013, evidenziano un plausibile meccanismo a livello intracellulare – intercellulare attraverso l’interazione dei Cem con i canali del calcio voltaggio dipendente (VCCGs LType).
Le forze del sensore di voltaggio sono circa 7,2milioni di volte più forti di quelle sui gruppi chimici singolarmente caricati elettricamente nelle parti acquose della cellula . Siamo esposti quindi a cem di intensità 7.2 milioni di volte più elevati .
Plausibilità biologica dell’azione dei CEM
Sono dimostrati: alterazione dell’omeostasi degli ioni ca2+ a livello cellulare, inibizione della sintesi dell’ormone melatonina, disregolazione delle catecolamine ( adrenalina, noradrenalina. dopamina) e di altri neurotrasmettitori (acetilcolina, GABA) cerebrali; Induzione delle HSP proteine dello shock termico di apoptosi modificazione della permeabilità delle membrane cellulari e della barriera emato-encefalica ; stress ossidativo (radicali liberi); effetti genotossici con danni al DNA e aberrazioni cromosomiche; alterazioni della funzionalità degli spermatozoi ; rilascio di istamina.
La dott.ssa De Luca e al. hanno dimostrato che pazienti elettrosensibili mostrano elevati livelli di stress ossidativo e infiammazione.(Metabolic and genetic screening of Electromagnetic Hypersensitivity subjects as a feasible tool for diagnostics and intervention)
Alcuni polimorfismi genetici influenzano la suscettibilità degli elettrosensibili.
Tutto questo contraddice ancora quanto asserito dagli studi di Rubin e al.
L’EHS doveva essere definita prima come un disturbo patologico distinto grazie all’uso di metodi critici e rigorosi di ricerca clinica, prima di ricercare la causalità.
Il team francese di Belpomme e al.2015 ha dimostrato per la prima volta che la EHS sia associata alla MCS in circa il 30%dei casi e che hanno un quadro clinico simile con due diversi meccanismi eziopatogenetici.
Sono stati identificati biomarcatori nel sangue periferico e nelle urine di 7 nel27 pazienti affetti da EHS o Mcs o MCSed EHS
521 elettroipersensibili 52 mcs 154 elettroip.ed mcs
Istaminemia 37% 36% 41,4%
Nitrotirosinemia 29,7 26% 28%
Proteina S100B 14,7 14,7 10,7
Antic. Anti ortomielina 43% 25% 52%
Hsp27 Hsp70
Melatonina/creatinina inf. di 0,8 inf. di 0,8 inf. di 0,8
Flusso ematico cerebrale ridotto ridotto ridotto
Le principali alterazioni rilevate da questo sono state: l’infiammazione cronica, le alterazioni della barriera ematoencefalica, le alterazioni della risposta immune, la riduzione del flusso ematico cerebrale.
Lo studio Di Belpomme e al. del 2015 mostra alterazioni cerebrali in 725 EHS e MCS misurando il flusso cerebrale nei lobi temporali di ciascun emisfero con ecodoppler transcranico . Evidenziata una riduzione della pulsatilità quasi abolita nei lobi temporali . Anche se non specifici rappresentano cambiamenti nelle funzioni cerebrali di questi pazienti
Essi riflettono un’ infiammazione di basso grado, lo stress ossidativo /nitrosativo, mostrato anche in pubblicazione sottoposta a peer review (De Luca) alterazioni non specifiche della sola Ehs ma anche del diabete del cancro, Alzheimer, obesità che dimostrano comunque la firma somatica e non psicologica della EHS , come nel caso di molte malattie nosologicamente riconosciute dall’OMS e incluse nella classificazione internazionale delle malattie ICD
EUROPAEM EMF Guideline 2016 for the prevention, diagnosis and treatment of EMF-related health problems and illnesses.
Autori: Belyaev I, Dean A, Eger H, Hubmann G, Jandrisovits R, Kern M, Kundi M, Moshammer H, Lercher P, Müller K, Oberfeld G, Ohnsorge P,Pelzmann P, Scheingraber C, Thill R.
Nel documento si afferma che le malattie croniche sono in aumento. In aggiunta allo stress cronico in ambiente sociale e di lavoro, le esposizioni ad agenti fisici e chimici a casa, sul lavoro e durante il tempo libero sono fattori di stress causali o favorenti che meritano attenzione da parte del medico generico come da parte di tutti gli altri membri della comunità sanitaria. Viene anche affermato che esiste una forte evidenza che l’esposizione a lungo termine a determinati campi elettromagnetici rappresenta un fattore di rischio per malattie quali tumori, Alzheimer, infertilità maschile ed Elettroipersensibilità.
Pazienti elettrosensibili mostrano elevati livelli di stress ossidativo e di infiammazione; alcuni polimorfismi genetici che influenzano la suscettibilità degli elettrosensibili.
Tutto questo contraddice ancora quanto asserito dagli studi di Rubin e al.
Si evidenziano marcatori oggettivi quantizzabili: una maggiore associazione nei soggetti EHS di polimorfismi dei geni GSTT1 e GSTM1 nella variante genotipo nullo; del CYP2C19*2genotipo eterozigote (enzimi coinvolti nei meccanismi di detossificazione degli xenobiotici e dei farmaci)
- Uno studio prospettico pubblicato su International Journal of Molecular Medicine July 12, 2018:Oxidative stress in electrohypersensitivity self reporting patients:Results of a prospective in vivo investigation with comprehensive molecular analysis-Autori Philippe Irigary,Daniela Caccamo , Dominique Belpomme, ha valutato lo stress ossidativo e la risposta antiossidante. Almeno l’80%dei soggetti EHS self reporting presenta 1, 2 o 3 biomarcatori di stress ossidativo nel sangue periferico tra quelli valutati: Malondialdeide (MDA), GSSH.
- In un altro studio pubblicato del Professor Martin Pall :WI Fi i an important threat to human health Martin Pall) si evidenzia come le reti WIFI causano; stress ossidativo, alterazioni testicolari e spermatiche, effetti neuropsichiatrici inclusi cambiamenti elettroencefalografici , danni cellulari al DNA, alterazioni endocrine, calcio overload,.
Che lo stress ossidativo induca alterazioni dell’attività biologica viene confermato in una Review: Oxidative mechanisms of biological activity of low intensity radiofrequency radiation
Igor Yakymenko, Olexandr Tsybulinb, Evgeniy Sidorika, Diane Henshelc, Olga Kyrylenkod &
Sergiy Kyrylenkoe –2015– ove si evidenzia che 100 articoli scientifici correlano l’esposizione a radiofrequenze con il danno ossidativo a livello cellulare.
Alterazioni della barriera ematoencefalica, danni ai neuroni della corteccia cerebrale dell’ippocampo e infiltrati di albumina a livelli neuronale furono riscontrati nello studio “Nerve cell damage in Mammalian brain after exposure to M. from GSM Mobile Phones”. Saldford et al. Environmental Health Perspective vol 111,N° 7, june 2003 ppg.881-882.
- Alterazioni del tracciato elettroencefalografico in alcune regioni dell’encefalo dopo 30 minuti di conversazione al cellulare furono riscontrate nello studio The alteration of spontaneus low frequency oscillations caused by acute electromagnetic field (Bin Lv)
- Magda Havas dopo l’uso di telefono cordless evidenzia alterazioni del sistema nervoso autonomo come alterazoni della variabilità del ritmo cardiaco nello studio Provocation study using heart rate variability.
L’importanza clinica dei biomarcatori molecolari e dell’imaging nello studio della elettrosensibilità Un rapporto internazionale di consenso: autori Belpomme, Carlo, Irigaray ,Belyaev ,De Luca ,Caccamo , Burgio, VON Klitzing, Pall, Havas e altri
Nel lavoro di BELPOMME E IRYGARAY si evidenzia come EHS sia un disturbo neurologico distinto e oggettivamente caratterizzato che può essere diagnosticato e trattato utilizzando biomarcatori molecolari e tecniche di imaging
La ricerca clinica, fase iniziale della ricerca, consente la caratterizzazione e definizione della malattia. Senza aver prima definito criteri oggettivi, gli studi che cercano la patogenesi e la eziologia hanno un valore limitato.
Cambiamenti cardiovascolari dopo esposizione ad cem furono evidenziate da -Havas et al .(2013) Tuenger and von Klitzing( 2013) review della letteratura osservano lavoratori che presentano alterazioni all’Holter cardiaco nelle 24 ore e un eccesso di battiti prematuri.
Utilizzando diverse TECNICHE DI IMAGING tra cui la Tomosfigmograia cerebrale ultrasonica UCTS , il Doppler transcranico delle arterie cerebrali medie e la Risonanza magnetica funzionale fMRI, è stato dimostrato che l’EHS è associato a disfunzione neurovascolare cerebrale, anche con lesioni neuronali che coinvolgono i lobi temporali in particolare il sistema limbico e altre parti del cervello
Le analisi dei biomarcatori hanno permesso di caratterizzare clinicamente e biologicamente l’EHS.
Per quanto riguarda la patogenesi, studi del Prof. Martin Pall e altri autori, evidenziano a livello cellulare una interazione con i canali del calcio voltaggio dipendente con aumento del calcio intracellulare, da cui deriva un aumento di radicali liberi che provocano stress ossidativo e nitrosativo cellulare, aumento di persossinitrito e alterazione sia di neutrasmettitori, incremento di citochine infiammatorie, rilascio di istamina, alterazione della barriera ematoencefalica quest’ultima legata sia all’azione dei campi elettromagnetici che ad una possibile concomitanza intossicazione da metalli pesanti legata ai materiali odontoiatrici che provoca un perpetuarsi dello stato infiammatorio cerebrale. Concomita come detto un rallentamento del flusso cerebrale specialmente nei nuclei della base cerebrale, alterazioni immunitarie, stato infiammatorio cronico.
Sono presenti disturbi del sonno, infertilità, aritmia e tachiaritmia (M.Pall Electromagnetic field act via activation of voltaggio gate calcium chanel to produce benfical or adverse effect) alterazioni comportamentali riduzione della sintesi dlla melatonina. Secondo alcuni autori predisporranno all’insorgenza di Alzheimer. effetti genotossici.
Il campo elettromagnetico stimolando le fibre cutanee periferiche di piccolo calibro genera dolore, sensibilità periferica e centrale che alimenta la sintomatologia.
Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche in materia non è stato possibile ancora identificare una soglia minima di esposizione sotto la quale le persone definite elettrosensibili possano indiscutibilmente non accusare sintomi da EHS.
Tutela dei limiti di esposizione
L’aggiornamento del rapporto Bioinitiative del 2012 ha evidenziato che ci sono almeno cinque studi nuovi sulle emissioni delle antenne dei cellulari che riportano effetti biologici nella gamma di esposizione tra i 0,003 e 0,05 uW/cm2 (ovvero tra 0,0101 e 0,0434 V/m). Pertanto, propone un limite ancora più restrittivo cui tendere nel lungo termine che è 0,02 V/m.
In Inghilterra, in Spagna e negli U.S.A esistono centri ospedalieri che si occupano di questa malattia in forma specializzata. In Svezia e in Canada la patologia è stata considerata come una menomazione fisica ed è riconosciuta come disabilità. Le amministrazioni locali riconoscono supporto ai soggetti elettroipersensibili anche da parte dei datori di lavoro. Inoltre, alcune strutture ospedaliere hanno reparti con stanze rese adeguatamente idonee ad ospitare un soggetto elettrosensibile.
Il Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e l’Assemblea del Consiglio d’ Europa con la Risoluzione n.815 del 2011 hanno richiamato gli stati membri a riconoscere tale disabilità, al fine di dare pari opportunità alle persone che ne sono affette.
Con la Delibera n.1296 del 15/10/2013, in Italia la Regione Basilicata ha riconosciuto l’Elettrosensibilità secondo la codifica ICD9-CM di cui al D.M.279/2001 come Malattia rara.
L’Assemblea plenaria del Consiglio d’Europa nella risoluzione n. 815 del 27/05/2011 raccomanda gli stati membri a riconsiderare le basi scientifiche per gli attuali standard di esposizione ai CEM fissati dall’ICNIRP che hanno serie limitazioni e di applicare il Principio ALARA (tanto basso quanto ragionevolmente possibile ),includendo sia gli effetti termici che quelli a termici o biologici delle emissioni o radiazioni elettromagnetiche “ di fissare soglie preventive per l’esposizione a lungo termine alle microonde e in tutte le zone all’interno (indoor) , in accordo con il principio di precauzione che non superino gli 0,6 V/m e nel medio termine ridurre questo valore a 0,2 V/m.
Nel consenso di Bruxelles nel 2015 in cui sono stati analizzati diversi studi sperimentali indipendenti ma convergenti, che rappresentano la componente fondamentale della ricerca clinica, pubblicati in un numero speciale sottoposto a “peer review” in cui si definisce la Intolleranza ambientale idiopatica IEI . Vengono evidenziati effetti sulla salute di tipo non termico.
EHS E MCS rappresentano disturbi patologici del cervello, come suggerito dalle tecniche di imaging e che sotto il termine di STRESSORS AMBIENTALI , campi elettromagnetici e sostanze chimiche possono essere coinvolte causalmente nella loro patogenesi.
Può verificarsi un effetto diretto dei cem sui tessuti nervosi periferici.
In Italia l’ Associazione AIE in collaborazione con l’Università di Cagliari, l’Ospedale Bellaria di Bologna, ha intrapreso una ricerca clinica che mira ad indagare su un campione umano la presenza di alterazioni delle fibre sottili in soggetti elettroipersenssibili. La ricerca è in fase conclusiva. Si tratta di uno Studio sulle fibre sottile in EHS
Lo studio è finalizzato ad escludere patologie organiche o psicologiche come indicato da WHO nel 2004.
Ricercare la presenza di sintomi nei soggetti Ehs indice di disfunzione del sistema nervoso autonomo come la stimolazione delle fibre C afferenti autonomiche che generano dolore viscerale , risposta efferente autonomica con sintomi oculari , otovestibolari, cardiovascolari, digestivi, urogenitali, cerebrovascolari, muscolari
Marcatori bioumorali e strumentali rivolti alla valutazione del SNA dello stato infiammatorio ossidativo ,non specifici di EHS ma sottesi a numerose patologie e indice di meccanismi patogenetici in atto.
Strumenti utilizzati:esame clinico neurologico,biopsia cutanea ed esami ematoclinici,Elettromiografia da eseguire presso Ospedale Bellaria di Bologna
Esame neuropsicologico, tests attentivi di memoria e flessibilità cognitiva che si inseriscono nel quadro della elettrosensibilità:test di memoria di parole di Ray, Span di cifre e Pasat.Studio della resilienza e gestione dell’ansia con Big Five Questionnaire,Test CDRISK25, Locus of control test, Test per la valutazione dell’atteggiamento positivo, Beck depression, Inventory scale, Beck Anxiety scale, test di valutazione sintomatologia,Test di valutazione di esposizione ambientale somministrati on line via Skype.
STUDIO FIBRE SOTTILI IN EHS 2022/2023
collaborazione Università di Cagliari, Ospedale Bellaria, AIE
Lo studio è finalizzato ad escludere patologie organiche o psicologiche come indicato da WHO nel 2004
Ricercare la presenza di sintomi nei soggetti Ehs indici di disfunzione del sistema nervoso autonomo come la stimolazione delle fibre C afferenti autonomiche che generano dolore viscerale , risposta efferente autonomica con sintomi oculari , otovestibolari , cardiovascolari, digestivi ,urogenitali, cerebrovascolari, muscolari
Marcatori bioumorali e strumentali rivolti alla valutazione del SNA dello stato infiammatorio e ossidativo, non specifici di EHS ma sottesi a numerose patologie e indice di meccanismi patogenetici in atto.
Nello studio precedente sulla metabolomica di Cristina Piras, Stella Conte, et al (Metabolomics and psychological features in fibromyalgia and electromagnetic sensitivity ) 2021, è stata condotta una caratterizzazione metabolomica del plasma di pazienti con IEI-EMF FM .
Questo per meglio comprendere i meccanismi patogenetici che supportano la Fibromialgia FM e la EHS, per verificare l’origine psicogena di pazienti IEI-EMF e i gruppi di controllo.
I pazienti IEI.EMF (Intolleranza ambientale idiopatica riferita ai campi elettromagnetici) hanno mostrato profilo metabolomico marcatamente distinto dai controlli suggerendo che la loro patologia non è di natura psicogena.
Sono stati riscontrati livelli più elevati di glicina ,un neurotrasmettitore inibitorio nel midollo spinale ed un modulatore del recettori NMDA coinvolto nel dolore cronico dei fibromialgici..La neurotrasmissione mediata dalla glicina nel corno dorsale edel midollo spinale sopprime il dolore
Riscontrati bassi livelli di isoleuina ,glutammina e prodotti finali del metabolismo della leucina .Leucina e isoleucina sono aminoacidi ramificati coinvolti nello stress ,energia e metabolismo muscolare
Minore concentrazione di glutammina tra le cui funzioni la produzione di glutatione ,la sintesi proteica muscolare ,la salute intestinale,il mantenimento dell’equilibrio acido base nel rene,la rimozione di ammoniaca dai tessuti. Potrebbe influenzare la produzione di glutatione.Coerente con aumento di glicina e piroglutammato nei soggetti IEIEMF
I risultati dello studio condotto su 54 soggetti 31 con FM IEIEMF (30 F 1 M ) e controlli 23 (21F e 1M) evidenziano come i pazienti EI-EMF sono caratterizzati da un profilo metabolomico diverso rispetto ai controlli sani. Appaiono alterati i percorsi legati alla difesa dello stress ossidativo e al controllo del dolore Non vi sono differenze significative tra pazienti IEI EMF e controlli per gli aspetti della personalità, locus of control e ansia.
Indagine epidemiologica A.I.E.su un campione di soggetti elettrosensibili anno 2019
Sono stati analizzate le schede di 122 pazienti elettrosensibili,visitati dai medici di riferimento dell’Associazione AIE e valutati la distribuzione per età e sesso, i sintomi più comuni, la correlazione con le fonti di esposizione, l’ associazione con l’intolleranza alle sostanze chimiche
Sono stati valutati i dati dei Questionari estrapolati dalle Linee guida dell’ Associazione medica austriaca del 2012 e adottati dalle Linee guida Europaem 2016, somministrati a n.77 pazienti.
Per la distribuzione per età si sono valutate le schede di n 95 pazienti
Conclusioni dello studio:
Le donne sono colpite in misura maggiore : 72% femmine 38% maschi
La distribuzione per età fa rilevare che anche bambini , ragazzi e anziani sono colpiti ,pur essendo la patologia prevalente in una fascia di età tra i 40 e i 60 anni.
La correlazione con le fonti evidenzia in particolare l’esposizione a reti wifi , cellulari,s tazioni radiobase, antenne di telefonia mobile, elettrodotti.
La sintomatologia prevalente riguarda difficoltà di concentrazione, stanchezza, cefalea, fischi nelle orecchie, anomia, dolori, problemi del sonno, tensione.
Il lavoro dell’Associazione A.I.E. si è basato anche sul Questionario delle Linee Europaem
EUROPAEM EMF Guideline 2016 for the prevention, diagnosis and treatment of EMF-related health problems and illnesses.
Autori: Belyaev I, Dean A, Eger H, Hubmann G, Jandrisovits R, Kern M, Kundi M, Moshammer H, Lercher P, Müller K, Oberfeld G, Ohnsorge P,Pelzmann P, Scheingraber C, Thill R.
Nel documento si afferma anche che le malattie croniche sono in aumento. In aggiunta allo stress cronico in ambiente sociale e di lavoro, le esposizioni ad agenti fisici e chimici a casa, sul lavoro e durante il tempo libero sono fattori di stress causali o favorenti che meritano attenzione da parte del medico generico come da parte di tutti gli altri membri della comunità sanitaria. Viene anche affermato che esiste una forte evidenza che l’esposizione a lungo termine a determinati campi elettromagnetici rappresenta un fattore di rischio per malattie quali tumori, Alzheimer, infertilità maschile ed Elettroipersensibilità.
Protocollo A.I.E. Diagnostico – Terapeutico
Anamnesi fisiologica (parto,scolarità,abitudine al fumo,alcool,droghe,farmaci menpausa menarca, gravidanze, aborti)
Anamnesi familiare(in particolare patologie tiroide cardiovascolari asmatiche, neurologiche e psichiatriche e ambientali, tumori
Anamnesi lavorativa esposizioni ad agenti fisici (rumore, vibrazioni, CEM),chimici, stress, Movimentazione manuale dei carichi, postura, movimenti ripetitivi degli arti superiori.
Ambiente di vita presente e passato citta campagna,
Anamnesi patologica prossima e remota allergie alimentari, traumi fisici e psichici ,folgorazioni, posizionamento di placche fili ,viti, cure odontoiatriche, presenza di metalli dentali e altri materiali ,tiroide ,cute, cognitività, linguaggio ,tono dell’umore snc e periferico, terapie fisiche ed esami radiografici, epilessia, alterazioni del ritmo cardiaco, ipertiroidismo, tiroidite autoimmune.
Presenza di Piercing, tatuaggi, device cardiaci, PM, defibrillatori, protesi metalliche
ECG EEG HOLTER (variabilità frequenza e pressione arteriosa) eventuale ecocardiografia
Pannello stress ossidativo
Eventuali polimorfismi genetici (geni coinvolti nella detossificazione)
Esami generali con funzione renale, epatica, vitamine, elettroliti, indici di flogosi, autoimmunità
Esami generali : emocromo got gpt ggt creatinina glicemia colesterolo trigliceridi hdl uricemia calcio totale non ionizzato, fosforo, vit D3, PTH,vit B12, acido folico elettroliti: sodio potassio cloro, calcio, magnesio
Quadro ormonale TSH riflesso cortisolo 8.18 ACTH DHEA Testosterone libero Prolattina
Indici di flogosi :ves pcr immunoglobuline IgA IgM IgG, Fenotipizzazione linfocitaria, ANA anti ENA, Anticorpi anti fosfolipidi, Ab anti citrullina
Test per intolleranza al lattosio e esclusione celiachia (anticorpi anti transglutamminasi reflex)
Infezioni Ab anti Borrellia e test di screening conferma W Bpcr x Borrellia o LTT per Borrellia
Hbsag ,anti Hiv ,anti Hbv ,Ab anti citomegalovirus ,anti Herpes virus Epstein Barr virus
Citochine infiammatorie
Diagnostica:Valutazione stress ossidativo
BAP TEST Test necessario a stabilire globalmente la capacità antiossidante del sangue
D Roms test Test in grado di quantizzare lo stato di ossidazione del sangue
TAS Misura degli antiossidanti totali nel sangue
Glutatione perossidasi enzima ad azione antiossidante responsabile dell’ossidazione del sangue
Glutatione reduttasi enzima ad azione antiossidante responsabile della riduzione del glutatione
Superossido Dismutasi enzima necessario ad eliminare il radicale superossido 02 (POSSIBILE ESECUZIONE PRESSO AZIENDA H SANT’ANDREA DI ROMA)
T BAR TIO BARBITURIC ACID REACTIVE IRIGARY D. CACCAMO D. BELLPOMME M.PALL
Malondialdeide (Danno da stress nitrosativo)
Nitrotirosina (Danno da stress ossidativo)
ESAMI CHE VALUTANO LA SUSCETTIBILITA’ INDIVIDUALE
GLUTATIONE S TRANSFERASI M1 GSTM1 (detossificazione)
GLUTATIONE S TRANSFERASI T1 GSTT1 (detossificazione)
SUPEROSSIDO DISMUTASI 2 SOD2 (protez dei mitocondri)
CATECOLO O METILTRANSFERASI COMT(stress mitocondriale)
L’aplotipo assente GSTT1 E GSTM1 aumento del rischio di 10 volte in EHS
CYP2C19 Maggiore associazione nei soggetti EHS di GSTT1 GSTM1 nella variante genotipo nullo CYP2C19*2 genotipo eterozigote (enzimi coinvolti nei meccanismi di detossificazione degli xenobiotici e dei farmaci) De Luca Chiara
Sono in corso studi per la ricerca di nuovi Biomarkers in collaborazione con l’Università di Messina e A.I.E.
Terapia
Il Gold standard della terapia è l’evitamento e/o la riduzione della esposizione a CEM.
In particolare l’utilizzo di telefoni cellulari o cordless, bluetooth ,delle reti wifi, la vicinanza a stazioni radio base e antenne di telefonia mobile, elettrodotti. I consigli più ampi di igiene elettrica verranno trattati successivamente.
Riduzione dello stress ossidativo e nitrosativo (antiossidanti dietetici o esogeni come carotenoidi, retinoidi, flavonoidi, glutatione, acido ascorbico, tocoferoli)
Regolazione delle disfunzioni intestinali (trattare la perdita di permeabilità intestinale, l’intolleranza alimentare e l’allergia alimentare
Ottimizzare la nutrizione: CORRETTA ALIMENTAZIONE (5 porzioni verdura e frutta bio)
Controllo dell’infiammazione( g.tocoferoli o a,g,d tocotrienoli, carotenoidi, vitamina C, curcumina, resveratrolo
Normalizzare la funzione mitocondriale (coenzima Q 10,Lcarnitina
Detossificazione (consigliamo soprattutto sostanze con effetti fisiologici aspecifici :acido lipoico, glutatione,acetilcisteina, selenio (in assenza di amalgami), vitamina C)
Esposizione sufficiente alla luce naturale e supplementazione di VIT D ove carente)
Sauna, sonno ,riposo ,esercizio fisico moderato( riducono lo stress ossidativo)
Rimozione di materiali dentali tossici (con protocollo di protezione)
Stabilizzare i mastociti: PEA
Antistaminici basse dosi
Vitamine B1, B2, B6, Magnesio (regola attività dei recettori NMDA), Idrossicobalamina
Metiltetraidrofolato basse dosi
Acidi grassi omega 3 a catena lunga DHA e EPA
Polimetilsilossano poliidrato(adsorbente intestinale per tossine ecc), zeolite
Fattori nutritivi come antiossidanti fenolici ,g e d tocoferoli e tocotrienoli,ac.grassi omega 3 DHA EPA, licopene, isotiocianati da vegetali crucifere aumentano il fattore Nrf2 un regolatore centrale di disintossicazione e altri meccanismi citoprotettivi (Pall e Levine 2015 Acta Physiologica Sinica)
Conclusioni
L’Obiettivo Pilota ha affrontato la Elettroipersensibilittà come patologia emergente, i dati delle indagini epidemiologiche e le possibilità diagnostiche.
Ai partecipanti è stata fornita indicazione alle tutele e i possibili rimedi che sono applicabili in tutto il territorio della Macroregione Mediterranea.
La Macroregione Mediterranea pone attenzione ai cittadini soprattutto a coloro che devono essere maggiormente tutelati per motivi di salute.
La Macroregione Mediterranea è una Comunità solidale che ha posto attenzione a queste problematiche e si è subito adoperata nelle more dell’improrogabile varo della Strategia da parte degli Organi europei.