L’Assemblea della Macroregione Mediterranea ha unanimemente designato il Difensore Civico campano quale Amministrazione Pubblica procedente della Macroregione Mediterranea e ha approvato unanimemente la mozione istitutiva, pubblicato sul Bollettino regionale n°89 del 29 novembre 2018.
Ecco il sottostante decreto:
Il Difensore Civico
Decreto n. 09/2018 Prot. n. 0019376/I del 12.11.2018
IL DIFENSORE CIVICO PRESSO LA REGIONE CAMPANIA
VISTO il Libro Bianco sulla governance europea, COM (2001), 428, in G.U.C.E. C 287 del 12 ottobre 2001;
VISTO il “Libro verde sulla coesione territoriale. Fare della diversità territoriale un punto di forza” (2008) che già favoriva, su scala macroregionale, la collaborazione pubblico-privato al fine di promuovere le strategie di innovazioni;
VISTO il parere del Commissario UE per la politica regionale Pawel Samecki (2009), ove è stato evidenziato che non esiste un modello standard di Macroregione;
VISTO lo “Stato dei territori e prospettive dell’U.E.” (2011) e la centralità delle politiche macroregionali per l’ottimizzazione delle risorse in più ampie aree geografiche accomunate da un’identità comune;
VISTO il Regolamento UE n.1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013;
VISTA la Relazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sul valore aggiunto delle strategie macroregionali (2013) 468 final;
VISTA la Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni, COM (2016) 805 final e in particolare quanto riguarda le strategie macroregionali che “sono ormai diventate parti integranti nel quadro della politica di coesione”;
RILEVATO che
- la Macroregione si caratterizza quale processo in fieri, improntato a criteri di apertura, di standard rispettati e di compartecipazione trasparente;
- i Responsabili debbono, nel rispetto di preciso codice deontologico, svolgere continuativamente e rigorosamente le loro funzioni, con possibilità di altri più meritevoli di accedere alle medesime funzioni;
- l’Assemblea della Macroregione Mediterranea con propria mozione del 9 novembre 2018 ha richiesto al Difensore Civico presso la Regione Campania di procedere come sede pubblica ospitante, amministrazione procedente e formalizzatrice della Macroregione Mediterranea dotandola di segreteria organizzativa;
1 Il Difensore Civico
- diversamente dalle forme di cooperazione interregionali che sono tutte improntate alla compartecipazione di enti pubblici (es.: EUREGIO, comprendente l’area di Enschede nei Paesi Bassi, Münster in Germania; l’ARGEALP con fondatori Lander austriaci, Contee croate, Slovenia e Contee ungheresi di Vas… ; il Programma INTERREG; le Euroregioni, su accordi di enti transfrontalieri; i GELT con processi costitutivi rigidamente modellati e iscrizioni in apposito registro), la strategia macroregionale è fondata su un livello, appunto macroregionale, in una visione bottom-up che permette ai territori di interagire direttamente e risolvere problematiche comuni;
CONSTATATO che
- l’Ente Regione è effettivamente quello più prossimo alla Macroregione e non è dubitabile che le Regioni hanno “soggettività comunitaria” “nel momento in cui siano coinvolte nel processo esecutivo di iniziative configurate in norme comunitarie” (Corte Cost. 22 luglio 2004, 258);
- indubbiamente il Difensore Civico è il pubblico potere idoneo per il totale passaggio dal modello gerarchico all’effettivo modello sussidiario in cui sono le formazioni della società civile a svolgere ruolo rilevante anche nell’assetto istituzionale;
- la Macroregione è nella sua essenza una struttura aperta, non top down ma placebased, un’organizzazione interna dinamica (in tal senso unanimemente la dottrina in materia) e quindi da non consegnare a precostituiti apparati ma da tenere permanentemente disponibile alla partecipazione attiva di stakeholders, facendo esprimere le formazioni sociali;
- la fase dell’impulso proveniente dal territorio, con l’individuazione di problematiche comuni e l’impegno di operare per risolverlo, si è già manifestata in convegni, incontri e discussioni politiche, diffusi dai massmedia e aperti ad aggregazioni della società civile e a istituzioni;
- nessun ente ha diritto di veto, nessun ente può con la non partecipazione bloccare il processo incrementale, nessun ente può opporsi alla cooperazione macroregionale;
- spetta al Consiglio Europeo, previa sua raccomandazione alla Commissione e previa consultazione aperta della stessa Commissione verso tutti gli stakeholders, l’adozione di strategia condivisa e del piano di azione (Action plan);
2 1.89 del 29 Novembre 2018
Il Difensore Civico
- in definitiva la stessa Macroregione, nel suo processo incrementale, si dota di “very soft political institutions” con una sua permanente “experimentalist governance”;
- è la società civile a favorire la partecipazione capillare, permettendo all’Unione Europea di bilanciare il suo carattere verticistico e il deficit di democrazia;
- occorre consolidare amministrativamente il processo incrementale in atto, lasciandolo alla sua evoluzione, sulla base degli impegni rispettati e comunicati;
CONSTATATO altresì che
- per la Macroregione Mediterranea sussistono notevoli ritardi e i Promotori, pur nella loro piena disponibilità, hanno constatato che non vi sono stati adeguati atti delle amministrazioni interpellate;
- ora occorre che la Macroregione Mediterranea non perda in Europa la quinta posizione in ordine cronologico di costituzione, pena uno sbilanciamento irreparabile, proprio ad opera di politiche coesive (ma non utilizzate dalla Macroregione Mediterranea);
- infatti la Macroregione Baltica (EUSBSR) ha avuto approvata dal Consiglio Europeo la strategia nell’ottobre 2009 (Stati UE Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia, Svezia; Stati non UE nessuno); la Macroregione del Danubio (EUSDR) ha avuto approvata dal Consiglio Europeo la strategia nell’anno 2011 (Stati UE Austria, Bulgaria, Germania, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Romania, Ungheria; Stati non UE Bosnia- Erzegovina, Croazia, Moldavia, Montenegro, Serbia, Ucraina); la Macroregione Adriatica e Jonica (EUSAIR) ha avuto approvata dal Consiglio Europeo la strategia nell’ottobre 2014 (Stati UE Croazia, Grecia, Italia, Slovenia; Stati non UE Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia); la Macroregione Alpina (EUSALP) ha avuto approvata dal Consiglio Europeo la strategia nell’ anno 2016 (Stati UE Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia; Stati non UE Liechtenstein, Svizzera);
- va augurato ogni successo ad altre Macroregioni (Nord Atlantico, Mare del Nord, Mar Nero) ma al tempo stesso va accelerato il processo per la strategia della Macroregione Mediterranea, anche in relazione alle tendenze in atto nel formulare l’assetto organizzativo europeo (ad esempio nel 2013 il Presidente del Consiglio dell’Unione Europea ha evidenziato e sostenuto l’“Europa delle Macroregioni” in sostituzione dell’Europa degli Stati e delle Regioni);
3 Il Difensore Civico
- non appare convincente e fruttuoso il sistema della designazione degli Enti Regioni partecipanti, anche perché la stessa Commissione Europea nelle sua relazione del 2016 evidenzia a proposito della EUSAIR, “i ritardi nella designazione dei membri” e la “scarsa partecipazione” che ha provocato il “blocco dell’intero processo”;
- l’unico sistema coerente e che porti ad accelerare il processo in atto è fare leva sull’assetto innovativo della strategia macroregionale rispetto a quelle interregionali e, pertanto, fare leva sulla società civile, sulle energie impegnate e sulle reti di collegamento;
- sul senso della piena valorizzazione del ruolo delle organizzazioni non governative (ONG) nelle politiche di coesione sono il Parere del Comitato Economico e Sociale Europeo (2015/C 012/10) e le Conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea sull’implementazione delle Strategie Macroregionali nella UE (25 aprile 2017);
- non v’è dubbio che l’idea di Stato è stata erosa dal punto di vista economico dall’affermarsi del protagonismo delle multinazionali (spesso più potenti dei più potenti Stati) e che solo forme organizzative davvero partecipate dei cittadini possono equilibrare il modello democratico;
DECRETA
- Sono riconosciuti i Gruppi di Azione (Action Groups) della Macroregione Mediterranea finalizzati alla strategia macroregionale, ciascuno con Responsabili e Coordinatore, nella composizione via via aggiornata della segreteria organizzativa sulla base degli incarichi espletati e dei riscontri in
- È riconosciuto il Comitato dei Coordinatori della Macroregione
- Con l’avvenuto varo dei Gruppi di Azione e del Comitato dei Coordinatori, la Macroregione Mediterranea, garantendo la Governance aperta, procede per far adottare al Consiglio Europeo la strategia nel rispetto delle procedure e di ogni contributo.
- È riconosciuta l’Assemblea della Macroregione Mediterranea. Ne fanno parte i Responsabili degli Action
Napoli, 12 novembre 2018
Avv. Giuseppe Fortunato