CYBERBULLISMO, UN REATO DA ESTIRPARE DALLA MACROREGIONE MEDITERRANEA

da | Ott 12, 2023 | Human Rights

GLI ULTIMI DATI

I dati attuali del cyberbullismo nella fascia del mediterraneo settentrionale sono allarmanti soprattutto nella fascia d’età dei più giovani.

Il 17% dei ragazzi di 11 anni risulta essere coinvolta nel reato e – dato ancora più significativo – il 22% delle ragazze.

Queste percentuali decrescono con l’età raggiungendo una media del 13% dei ragazzi e il 19% delle ragazze a 13 anni ma rimangono alte, anche se continuano a diminuire con l’età.

 

PARALLELO COL BULLISMO TRADIZIONALE

Le percentuali che emergono per il bullismo tradizionale sono leggermente diverse e pari al 19% dei ragazzi e al 20% delle ragazze a 11 anni e 15% dei ragazzi e 17% delle ragazze a 13 anni.

 

DIMINUZIONE DELLA FORBICE TRA I SESSI

Questo raffronto evidenzia che il cyberbullismo colpisce maggiormente le ragazze rispetto ai ragazzi e con una forbice notevolmente maggiore tra i due sessi, pari al 5% rispetto all’1% di forbice che risulta per i bambini di 11 anni.

Questi dati indicano che le ragazze risultano molto più soggette al cyberbullismo rispetto ai ragazzi e, quindi, che esse sono  i soggetti più vulnerabili e soggetti al reato.

Al contempo il suo aumento rispetto al passato ci fa comprendere come è necessario porre adesso un freno alla sua diffusione in generale.

 

LA MACROREGIONE MEDITERRANEA E IL CYBERBULLISMO

La Macroregione Mediterranea è consapevole del diffondersi della problematica del cyberbullismo, soprattutto nella sua parte più tecnologica a nord  e nelle zone più popolate in assoluto.

Come sempre, il primo appello della Macroregione Mediterranea è rivolto alle famiglie affinché monitorino l’accesso al web dei figli in giovane età e li supportino nell’accostarsi a quella che è una grande risorsa e allo stesso un potenziale rilevante pericolo.

L’attenzione della Macroregione Mediterranea è, inoltre, rivolta a creare una rete di consapevolezza dei bimbi stessi a livello sociale e scolastico.
Questo ovviamente allargando la fattispecie a ogni tipo di bullismo.

Approfondendo le risultanze dei conclusi Obiettivi Pilota, la Macroregione Mediterranea ha evidenziato:

“Bisogna  dare ai nostri bambini un’educazione civica anche focalizzata al rispetto reciproco e dell’individualità di ciascuno.
E’ necessario aprire la mente dei più giovani affinché non vi siano  fenomeni di bullismo di alcun tipo, né frontale, né mediato dai social.
Nell’ambito del Terzo Pilastro vi è uno specifico  percorso a livello scolastico, sociale e familiare con iniziative di diverso tipo, che, già da quanto risulta dai realizzati Obiettivi Pilota,  stanno riscuotendo risultati incoraggianti.”

Donatella Agrizzi, Avvocato e Counsellor

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