QUALE FUTURO PER LA DIDATTICA NEL MEDITERRANEO?

da | Set 4, 2024 | Personality Development

LE ORIGINI DELL’ISTRUZIONE NEL MEDITERRANEO

L’istruzione dei Cittadini del futuro affonda le proprie radici in questa terra Mediterranea che, diversi secoli prima di Cristo, rappresentava il centro del mondo (o, secondo gli storici d’allora, «il mondo», dato che certi luoghi erano sconosciuti).
il riferimento è all’Antica Grecia, la cui cultura, con l’inesorabile decorso del tempo, si è tramandata ai posteri, e costituisce ancor oggi un indiscusso modello di riferimento.
Molti lemmi delle lingue attualmente parlate nell’area macroregionale derivano, invero, dal greco antico (gli Elleni, com’è noto, colonizzarono gran parte del Bacino), come ad esempio «didattica»: a quei tempi, la figura dell’insegnante (in greco «didàskalos») era di vitale importanza per la crescita dei fanciulli (educazione si diceva «paidèia», da «pàis», che vuol dire «bambino, ragazzo, fanciullo»), dacché questi non si limitava a trasmettere nozioni, ma era un formatore a trecentosessanta gradi, occupandosi, tra le tante cose, di avviare i giovani anche al canto corale ed alla danza.
Non meno autorevole era la figura del «paidagogòs» («pedagogo»), incaricato di vigilare sui bimbi durante il percorso da casa a scuola (e viceversa), nonché sul loro stato di salute e sul corretto svolgimento dei còmpiti. Generalmente, tale ruolo era svolto da un servitore anziano e/o strutturato da tempo presso la famiglia: difatti, gli era demandata la trasmissione delle buone maniere al ragazzino, al quale poteva infliggere punizioni (anche corporali) in caso di condotta insolente [1].

 

LO SCOLARO AL CENTRO: LA PEDAGOGIA SECONDO LA MACROREGIONE MEDITERRANEA

Da quanto sinora descritto emerge in modo pressoché evidente la centralità conferita illo tempore all’allievo (il «mathetès»): chi era incaricato della sua formazione agiva nella piena consapevolezza che egli, un domani, avrebbe dovuto prendere le redini della famiglia e/o della comunità, motivo per il quale l’insegnamento non era affatto da prendere sottogamba (considerata anche l’importanza ch’esso rivestiva sotto l’aspetto etico).
C’è da osservare che gli ordinamenti di quasi tutti i Paesi Mediterranei oggi pongono l’accento, nel percorso didattico, sullo sviluppo della personalità dei ragazzi e, soprattutto, non mancano di sottolineare che, tra gli obiettivi che l’istruzione deve prefiggersi, rientra in primis la cultura del rispetto, pietra miliare del Terzo Pilastro macroregionale.

 

L’EDUCAZIONE: PER LA MACROREGIONE MEDITERRANEA UNA MISSIONE

Complice un caos indescrivibile a livello normativo, che sovente dà luogo ad un profondo disorientamento in capo ai «didaskaloi» («insegnanti») di oggigiorno, molte cattedre rischiano seriamente di restar vacanti: in molte realtà è, infatti, il precariato a farla da padrone, la qual cosa rende piuttosto incerto l’avvenire di chi ambisce a fare della paidèia non una semplice professione, bensì la propria missione di vita [2].

Per la Macroregione Mediterranea l’insegnamento, quello missionario, è fondamentale per distogliere le generazioni future da intenti macabri, tra cui la guerra: in altre parole, è un veicolo per far sì che il rispetto dei diritti umani sia stabilmente assicurato, anche perché i guerrafondai temono più la scuola che le bombe nemiche!

Adriano J. Spagnuolo Vigorita, giurista ed esperto di attualità

[1] R. LOPEZ, Did sons and daughters receive the same education in ancient Greece?, tratto da National Geographic (28 agosto 2019), URL: https://www.nationalgeographic.com/history/history-magazine/article/education-in-ancient-greece.

[2] Cfr. I. TRINIDADE PEREIRA, Almeno 24 paesi dell’UE hanno problemi di carenza di insegnanti: ecco perché, in Euronews (31 agosto 2024), URL: https://it.euronews.com/my-europe/2024/08/31/almeno-24-paesi-dellue-hanno-problemi-di-carenza-di-insegnanti-ecco-perche.

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