Luglio e Agosto 2023 Mediterraneo in Nigeria

La Nigeria protagonista nel maxi gasdotto che collegherà l’Atlantico al Mediterraneo

La Nigeria è protagonista nel progettato maxi gasdotto che misurerà 4mila chilometri e attraverso il Sahara giungerà in Algeria. E da qui in Europa.

Dal Golfo del Biafra al Mediterraneo, passando per il Sahara: in totale, oltre 4mila chilometri di tubi che dal Sud della Nigeria potrebbero portare 30 miliardi di metri cubi di gas all’anno fino in Algeria e fino ai Paesi centrali d’Europa.

Il governo nigeriano ha firmato con Algeria e Niger  un memorandum d’intesa per dare vita al gasdotto trans-sahariano, il Tgsp.

L’idea non è nuova: già nel 2009 si discuteva di come collegare all’Europa i promettenti giacimenti di gas nigeriani, ma il progetto rimase nel cassetto per diverse ragioni. Oggi, la crisi energetica che sta affrontando l’Unione europea ha rilanciato il piano della Nigeria con gli altri due Paesi africani.

Tanto più visto che il gasdotto contrasta i tentativi egemonici della Cina sulla stessa Nigeria, con Pechino che sta già finanziando la costruzione di un altro impianto per il gas in Nigeria.

Il memorandum voluto dalla Nigeria in un’ottica mediterranea affrontare le “formidabili sfide logistiche e di sicurezza” che l’opera comporta nelle comunità nigeriane. come l’opposizione dei gruppi jihadisti, scrive la Reuters.

“Un gasdotto come questo sarebbe estremamente vulnerabile, non solo agli attacchi dei jihadisti ma anche delle comunità locali se si sentissero sfruttati da un progetto da cui non traggono alcun beneficio”, ha affermato Geoff D. Porter, esperto di energia con Consulenza sui rischi in Nord Africa.

Giustamente l’Unione Europea  ha già annunciato che aumenterà gli investimenti in Nigeria per l’acquisto di gas naturale liquefatto.

“La Nigeria” – ha dichiarato la Macroregione Mediterranea – “è ormai componente essenziale e apprezzata dell’azione sinergica Macroregionale, per i suoi progetti ed iniziative sostenibili e comunicative. Per questo, i fratelli nigeriani già partecipano a pieno titolo all’attuale slancio comune Macroregionale Mediterraneo”.