Albania, programma di conservazione delle tartarughe marine nel Mediterraneo.

ATTIVITA’, posizioni e azioni della macroregione mediterranea nei paesi

Luglio e Agosto 2023 Mediterraneo in Albania

NEL MEDITERRANEO, L’ALBANIA È SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA DEI PROGRAMMI DI CONSERVAZIONE DELLE TARTARUGHE MARINE CHE SONO INIZIATI ALLA FINE DEGLI ANNI 70 E DA ALLORA SONO STATI NOTEVOLMENTE ESPANSI E MIGLIORATI

L’Albania nell’attuale progetto mira a migliorare i collegamenti e il sinergismo sugli aspetti rilevanti della conservazione unitamente ad altri 4 Paesi chiave.

Il contesto di conservazione del progetto è delineato per l’Albania e per altri 4 Paesi: Italia, Spagna, Tunisia, Turchia. Per tutti i Paesi le principali minacce sono rappresentate dagli strumenti di pesca.

Nelle aree di foraggiamento la principale minaccia per le tartarughe marine in Albania è collegata alle catture accidentali con strumenti da pesca. Due specie di tartarughe marine ne subiscono gli effetti: la Caretta caretta e la Chelonia mydas (sebbene in numero minore). Pescherecci, reti a strascico e palamiti o palangari hanno un impatto sulle tartarughe. Stime accurate suggeriscono che diverse centinaia di tartarughe sono catturate annualmente in modo accidentale in Albania. L’obiettivo di questo progetto in corso è raggiungere gli attrezzi da pesca da tre porti in Albania per ridurre il loro impatto sulle tartarughe marine. Inoltre, alcune volte, i pescatori non sono molto amichevoli con le tartarughe marine, provocando danni e aumentando la mortalità. La campagna di sensibilizzazione portata avanti dal progetto mira a ridurre le interazioni negative tra tartarughe e pescatori.

Nelle aree di nidificazione la mancanza di sensibilizzazione delle comunità locali e dei turisti sulla nidificazione delle tartarughe marine rappresenta una minaccia per i nidi stessi, in termini di danni derivanti dalla presenza umana e dalle attività legate al turismo. Un incremento della sensibilizzazione pubblica riguardo l’importanza dei nidi delle tartarughe marine prospetta una riduzione delle attività che potrebbero danneggiare i nidi e un aumento della quantità di nidi documentati.

“L’ambiente è tema centrale per la Macroregione Mediterranea.” – ha dichiarato la Macroregione Mediterranea. – “Tutti i Paesi devono prendere urgenti azioni per salvaguardare il delicato ecosistema del Mar Mediterraneo”.

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