Strategia e piano d’azione
La Macroregione Mediterranea
Le fonti da cui si traggono le risorse finanziarie per la realizzazione dei progetti sono definite dalla politica di coesione, messa in campo dalla UE per ridurre le disparità di sviluppo e per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale. In particolare è il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), il fondo strutturale a base della politica di coesione, su cui si predispongono i Programmi Operativi, con un approccio per temi prioritari e concentrazione geografica. Gli obiettivi principali tendono alla realizzazione di un’Europa più intelligente, verde, connessa, sociale e più vicina ai cittadini. La Strategia persegue gli obiettivi globali definiti a livello europeo, pur dando una risposta geograficamente differenziata allo sviluppo dei territori, con risultati più immediatamente visibili dai cittadini e superando le criticità di una cooperazione territoriale non sufficiente a garantire l’attuazione di politiche efficaci nel Mediterraneo. Si richiede quindi un intervento di livello sovranazionale, anche per lavorare con i vari attori e delineando il valore aggiunto apportato dalla Macroregione Mediterranea in campi d’azione tra cui si individuano subito l’acqua, la lotta al cambiamento climatico, le migrazioni e le vie di comunicazione. La sfida economica è la principale e la più urgente per il raggiungimento dei macro obiettivi; la democrazia, il rispetto dell’altro e la valorizzazione delle diversità costituiscono i pilastri da cui è nata una Organizzazione macroregionale efficace ed efficiente basata su principi di trasparenza, partecipazione e meritocrazia. I Paesi che rientrano nella Macroregione Mediterranea sono: Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Gibilterra, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco (Principato di), Montenegro, Regno Unito, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia.
Il Decreto istitutivo della Macroregione Mediterranea
Le basi legali della Macroregione Mediterranea sono quelle riportate nel decreto n. 9 del 12 novembre 2018 del Difensore Civico campano, Amministrazione Pubblica procedente, pubblicato sul BURC n. 89 del 29 novembre 2018.
L’Iter della Macroregione Mediterranea
Dal 2008 (e prima) al 2018 ci sono stati dieci anni (e oltre) di iniziative continue per la Macroregione Mediterranea. L’Assemblea della Macroregione Mediterranea, del 9 novembre 2018, è stata il punto d’approdo che, come da atti, ha aggiornato ogni aspetto e ha dato forma stabile, sempre aperta, al processo macroregionale e ai contenuti programmatici, costituendo e formalizzando la Macroregione Mediterranea. L’iter, partito nel 2008, si è sviluppato attraverso le seguenti tappe:
a) 13 Luglio 2008
Conferenza di Parigi dell’Unione per il Mediterraneo. Si è tenuta a Parigi la Conferenza dell’ Unione per il Mediterraneo (UpM), che ha visto la partecipazione di rappresentanti di 43 Paesi del Mediterraneo (con l’unica assenza della Libia);
b) 2010
“Dichiarazione di Palermo”, 20 Stati, con i rappresentanti della Lega Araba, della Commissione Ue, del Comitato delle Regioni, del CRPM (Conferenza delle regioni marittime) propongono di pervenire al più presto alla costituzione di una “Macroregione Mediterranea”, preparata da un tavolo tecnico permanente, in analogia a quella già avviata intorno al Mar Baltico, come indicato anche dai recenti pareri 2009/C–272/08–318/02 del CESE, dalla Comunicazione 248/4 della Commissione europea, dalla proposta di risoluzione del Parlamento Europeo 2009/2230. “La Macroregione assicurerà la governance di una strategia comune, mediante il coordinamento e la valorizzazione di tutte le reti e le articolazioni già esistenti o che si possono costituire fra le Istituzioni, le Comunità locali e le forme organizzate della Società Civile”;
c) 2 Marzo 2012
Pareri delle Commissioni del Parlamento Europeo: PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA CULTURA E L’ISTRUZIONE (2 marzo 2012) che, al punto 6 e 7, “insiste sull’importanza del bacino del Mediterraneo come spazio di cooperazione decentrato che va oltre i rigidi confini geografici per rafforzare il processo decisionale transregionale e la condivisione di buone pratiche, non da ultimo per quanto riguarda la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto, l’ecologia, lo sviluppo economico, l’ecoturismo nonché i partenariati a livello di cultura, ricerca, istruzione, gioventù e sport”; “sottolinea l’importanza specifica dell’istruzione quale catalizzatore per una transizione democratica”; afferma che “la Macroregione Mediterranea debba svilupparsi in conformità con la normativa internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, in particolare, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Convenzione dell’Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali”; inoltre, al punto 10, “sottolinea che la Macroregione Mediterranea agevolerebbe il dialogo interculturale e l’arricchimento del patrimonio culturale comune dell’Unione Europea, mobiliterebbe la società civile e incoraggerebbe pertanto la partecipazione delle ONG e delle popolazioni del Mediterraneo ai programmi culturali e educativi dell’Unione Europea”;
d) 19 Marzo 2012
PARERE DELLA COMMISSIONE PER GLI AFFARI ESTERI (19 marzo 2012) che, al punto 6, “ritiene necessario, al fine di attuare una strategia macroregionale per il Mediterraneo, basarsi sull’esperienza e sui risultati raggiunti”; inoltre, ai punti 8 e 9, si “sottolinea che le principali aree di intervento per la Macroregione del Mediterraneo dovrebbero essere mirate agli opportuni livelli sub regionali per la cooperazione su progetti specifici e comprendere le reti energetiche, la cooperazione scientifica e l’innovazione, le reti per la cultura, l’istruzione e la formazione, il turismo, il commercio, la tutela ambientale, il trasporto marittimo sostenibile, la sicurezza marittima e la protezione dell’ambiente marino dall’inquinamento, dal sovra sfruttamento e dalla pesca illegale attraverso la creazione di una rete integrata di sistemi di informazione e sorveglianza per le attività marittime, il rafforzamento del buon governo e una pubblica amministrazione efficiente, in modo da favorire la creazione di posti di lavoro; ritiene che sia importante, in particolare dopo gli eventi della Primavera araba, che la nuova Macroregione contribuisca alla definizione di una nuova strategia con i paesi terzi per la corretta gestione dei flussi d’immigrazione e dei benefici reciproci derivanti da una maggiore mobilità, basata su una strategia con i paesi terzi di lotta contro la povertà e di promozione dell’occupazione e del commercio equo, contribuendo così alla stabilità nella Macroregione”;
e) 3 Luglio 2012
RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO (pubblicata il 29 novembre 2013 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea) sull’evoluzione delle strategie macroregionali dell’UE: pratiche attuali e prospettive future, in particolare nel Mediterraneo che, ai punti 1 e 2, ritiene che “le strategie macroregionali abbiano aperto un nuovo capitolo nella cooperazione territoriale europea applicando un approccio dal basso verso l’alto ed estendendo la cooperazione a un numero sempre crescente di settori grazie a un uso migliore delle risorse disponibili; raccomanda che le strategie macroregionali, visto il loro evidente valore aggiunto a livello europeo, ricevano maggiore attenzione nel quadro della cooperazione territoriale europea che sarà rafforzata a partire dal 2013; ritiene che questo tipo di cooperazione territoriale sia utile, in particolare laddove le frontiere hanno frammentato tali spazi nel corso della storia, e possa favorire l’integrazione dei nuovi Stati membri e delle loro regioni; inoltre, ai punti 16 e 17, “si ritiene che una strategia macroregionale mediterranea che associ l’Unione, le autorità nazionali, regionali e locali, le organizzazioni regionali, le istituzioni finanziarie e le ONG della sponda europea del bacino del Mediterraneo e dell’Unione per il Mediterraneo, e che sia aperta ai paesi vicini e/o ai paesi in fase di pre-adesione, sia in grado di innalzare notevolmente il livello politico e operativo della cooperazione territoriale in questa zona; sottolinea l’importanza di basarsi sull’esperienza, sulle risorse esistenti e sui risultati raggiunti dalle organizzazioni regionali esistenti; si sottolinea, la Macroregione del Mediterraneo garantisce che i vari programmi dell’UE, concernenti il Mediterraneo, si completino a vicenda e che i finanziamenti esistenti siano utilizzati nella maniera più efficace possibile. E potrebbe apportare un reale valore aggiunto ai progetti concreti dell’Unione per il Mediterraneo e associare i paesi terzi e le regioni interessati, fin dalla fase di definizione della strategia. Utilizzando a tale scopo lo strumento finanziario di vicinato e di partenariato, sempre nell’assoluto rispetto dello Stato di diritto e dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della democrazia. Promuovendo, ove necessario, il principio del “di più per chi si impegna di più”;
f) 11 / 12 Dicembre 2013
Parere del Comitato economico e sociale europeo C.E.S.E.. “La macrostrategia per il Mediterraneo deve puntare a trasformare la regione in uno spazio veramente all’avanguardia in termini di scambi commerciali, turismo, civiltà, idee, innovazione, ricerca e istruzione, convertendola in un unica regione di pace ai fini dello sviluppo e della prosperità sociale”. “La macrostrategia per il Mediterraneo (suddivisa in due strategie subregionali) deve inserirsi nel quadro della strategia Europa 2020, dei programmi esistenti e dei meccanismi di agevolazione finanziaria dell’UE, e ricorrere a iniziative europee come il programma Interact per la fornitura di assistenza tecnica e formazione. Andrà però creata una nuova struttura per gestire e agevolare il funzionamento delle istituzioni. La Strategia macroregionale dovrà far nascere nuovi approcci che costituiscano un vantaggio per i paesi coinvolti, con la prospettiva di misure pratiche e di politiche da poter applicare con successo”;
g) 2013 / 2018
Si strutturano le spinte coesive secondo la normativa europea. Il 28 settembre 2017 un’ulteriore spinta viene dal parere della Commissione per l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza ambientale che “ribadisce nuovamente il proprio sostegno all’attuazione di una strategia macroregionale per il bacino del Mediterraneo”, anche per contrastare il rischio di catastrofi naturali e l’inquinamento mediterraneo e chiede al Consiglio e alla Commissione di agire rapidamente per la strategia macroregionale mediterranea. Si procede così, nel rispetto delle Procedure, alla formalizzazione dell’Assemblea della Macroregione Mediterranea che verifica positivamente i suoi poteri il 9 novembre 2018.
Percorso post Assemblea istitutiva della Macroregione Mediterranea
In seguito alla pubblicazione del Decreto n. 9, del 12 novembre 2018, sono state poste in essere una serie di attività finalizzate ad una efficace operatività: Varo della Sede Macroregionale in Napoli (Palazzo Berio); Istituzione della Segreteria Organizzativa a cui sono demandate funzioni di coordinamento;
Presa d’atto del consolidamento del decreto di riconoscimento; Creazione ed apertura del Sito Web dedicato; Pubblicazione del sistema di domande e risposte (FAQ); Varo del Parlamento Mediterraneo; Definizione della Struttura della Macroregione Mediterranea, con attribuzione di funzioni; Predisposizione del Documento Strategia e del Piano di Azione Macroregionale, con individuazione dei Pilastri e comunicazioni a tutti gli Stati e Regioni del Mediterraneo, con costituzione di Comitato StatiRegioni; Instaurazione di rapporti di collaborazione con le altre Macroregioni Europee.
Ambiti di interesse della Macroregione Mediterranea.
Gli interessi coinvolti secondo la normativa dell’Unione Europea e secondo la Procedura e la strategia dell’Unione Europea sono quelli dell’intero Territorio Mediterraneo. La Macroregione Mediterranea è, infatti, nella portata prevista dall’Unione Europea, l’Entità che guida un flusso interattivo di azioni strategiche che riguardano tutti i territori del Mediterraneo. La Macroregione Mediterranea quindi, tutela gli interessi di tutti i Cittadini del Mediterraneo e dei valori ideali, sociali, storici, culturali, ambientali e religiosi di tutto il Mediterraneo, nella visione concretamente sussidiaria, sociale, partecipativa e solidale. I partiti Europei e Nazionali (dei paesi mediterranei, europei ed extraeuropei) sono certamente parte attiva nella Macroregione Mediterranea e anch’essi approfondiscono le questioni del prossimo futuro sinergico, stante l’avvenuto varo della Macroregione Mediterranea. I partiti non hanno il predominio nella vita pubblica mediterranea. Agli Organi della Macroregione Mediterranea si accede, infatti, tramite Procedure idonee a favorire la partecipazione e la meritocrazia.
L’Organizzazione della Macroregione Mediterranea
– La Segreteria Organizzativa
La Segreteria Organizzativa della Macroregione Mediterranea è l’Ufficio che procede secondo la Mozione unanimemente approvata dall’Assemblea della Macroregione Mediterranea e secondo il decreto n. 9 del 12 novembre 2018, pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Campania (BURC) n. 89 del 29 novembre 2018, ed è stata costituita il 29 novembre 2018 dall’Amministrazione Pubblica Procedente. La segreteria organizzativa della Macroregione Mediterranea ha carattere permanentemente dinamico ed è composta da non oltre tre membri;
-Action Group, Uffici e Redazioni
La gestione della Macroregione Mediterranea è garantita da appositi Uffici e Redazioni, retti dai Responsabili nominati a valle dell’apposita Procedura, il cui modello risponde ai criteri di partecipazione, trasparenza e meritocrazia, in un contesto in continua evoluzione.
Uffici e Redazioni sono ripartiti in Action Group.