FAQ 3
1. Quali sono state le
tappe principali dell’iter per la Macroregione Mediterranea?
R.: Le tappe principali dell’iter per la
Macroregione Mediterranea sono state: 13 Luglio 2008: Conferenza di Parigi
dell’Unione per il Mediterraneo.
Si è tenuta a Parigi la Conferenza dell’Unione per il Mediterraneo (UpM), che
ha visto la partecipazione di rappresentanti di 43 Paesi del Mediterraneo (con
l’unica assenza della Libia). 2010: “Dichiarazione di
Palermo” 20 Stati, con i rappresentanti della Lega Araba,
della Commissione Ue, del Comitato delle Regioni, del
CRPM (Conferenza delle regioni marittime) “propongono di pervenire al più presto alla costituzione di una
“Macroregione mediterranea”, preparata da un tavolo tecnico permanente, in
analogia a quella già avviata intorno al Mar Baltico, come indicato anche dai
recenti pareri 2009/C – 272/08 – 318/02 del CESE, dalla Comunicazione 248/4
della Commissione europea, dalla proposta di risoluzione del Parlamento Europeo
2009/2230 –. “La Macroregione assicurerà la governance di una strategia comune,
mediante il coordinamento e la valorizzazione di tutte le reti e le
articolazioni già esistenti o che si possono costituire fra le Istituzioni, le
comunità locali e le forme organizzate della società civile”.
2012: pareri delle Commissioni
del Parlamento Europeo: PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA CULTURA E L’ISTRUZIONE (2 marzo 2012) che, al punto 6 e 7,
“insiste sull’importanza del bacino del Mediterraneo come spazio di
cooperazione decentrato – che va oltre i rigidi confini geografici – per
rafforzare il processo decisionale transregionale e la condivisione di buone
pratiche, non da ultimo per quanto riguarda la democrazia, i diritti umani, lo
Stato di diritto, l’ecologia, lo sviluppo economico, l’ecoturismo nonché i
partnerariati a livello di cultura, ricerca, istruzione, gioventù e sport”;
“sottolinea l’importanza specifica dell’istruzione quale catalizzatore per una
transizione democratica”; afferma che “la Macroregione Mediterranea
debba svilupparsi in conformità con la normativa internazionale sui diritti
economici, sociali e culturali, in particolare la “Dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo” e la “Convenzione dell’Unesco sulla protezione e la
promozione della diversità delle espressioni culturali”; inoltre, al punto 10,
“sottolinea che la Macroregione Mediterranea agevolerebbe il dialogo interculturale
e l’arricchimento del patrimonio culturale comune dell’Unione europea,
mobiliterebbe la società civile e incoraggerebbe pertanto la partecipazione
delle ONG e delle popolazioni del Mediterraneo ai programmi culturali e
educativi dell’UE”.
PARERE DELLA COMMISSIONE PER GLI AFFARI ESTERI (19
marzo 2012) che, al punto 6, “ritiene necessario, al fine di attuare una
strategia macroregionale per il Mediterraneo, basarsi sull’esperienza e sui
risultati raggiunti”; inoltre, ai punti 8 e 9, si “sottolinea che le principali
aree di intervento per la Macroregione del Mediterraneo dovrebbero essere
mirate agli opportuni livelli sub-regionali per la cooperazione su progetti
specifici e comprendere le reti energetiche, la cooperazione scientifica e
l’innovazione, le reti per la cultura, l’istruzione e la formazione, il
turismo, il commercio, la tutela ambientale, il trasporto marittimo
sostenibile, la sicurezza marittima e la protezione dell’ambiente marino
dall’inquinamento, dal sovrasfruttamento e dalla pesca illegale attraverso la
creazione di una rete integrata di sistemi di informazione e sorveglianza per
le attività marittime, il rafforzamento del buon governo e una pubblica
amministrazione efficiente, in modo da favorire la creazione di posti di
lavoro; ritiene che sia importante, in particolare dopo gli eventi della
Primavera araba, che la nuova macroregione contribuisca alla definizione di una
nuova strategia con i paesi terzi per la corretta gestione dei flussi
d’immigrazione e dei benefici reciproci derivanti da una maggiore mobilità,
basata su una strategia con i paesi terzi di lotta contro la povertà e di
promozione dell’occupazione e del commercio equo, contribuendo così alla
stabilità nella Macroregione”.
3 luglio 2012: RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO
EUROPEO (pubblicata il 29 novembre 2013 sulla Gazzetta Ufficiale
dell’Unione Europea) sull’evoluzione delle strategie macroregionali
dell’UE: pratiche attuali e prospettive future, in particolare nel
Mediterraneo che, ai punti 1 e 2, ritiene che “le strategie macroregionali
abbiano aperto un nuovo capitolo nella cooperazione territoriale europea
applicando un approccio dal basso verso l’alto ed estendendo la cooperazione a
un numero sempre crescente di settori grazie a un uso migliore delle risorse
disponibili; raccomanda che le strategie macroregionali, visto il loro evidente
valore aggiunto a livello europeo, ricevano maggiore attenzione nel quadro
della cooperazione territoriale europea che sarà rafforzata a partire dal 2013;
ritiene che questo tipo di cooperazione territoriale sia utile, in particolare
laddove le frontiere hanno frammentato tali spazi nel corso della storia, e
possa favorire l’integrazione dei nuovi Stati membri e delle loro regioni;
inoltre, ai punti 16 e 17, “si ritiene che una strategia macroregionale
mediterranea che associ l’Unione, le autorità nazionali, regionali e locali, le
organizzazioni regionali, le istituzioni finanziarie e le ONG della sponda
europea del bacino del Mediterraneo e dell’Unione per il Mediterraneo, e che
sia aperta ai paesi vicini e/o ai paesi in fase di preadesione, sia in grado di
innalzare notevolmente il livello politico e operativo della cooperazione
territoriale in questa zona; sottolinea l’importanza di basarsi sull’esperienza,
sulle risorse esistenti e sui risultati raggiunti dalle organizzazioni
regionali esistenti; si sottolinea che la Macroregione del
Mediterraneo garantisce che i vari programmi dell’UE concernenti il
Mediterraneo si completino a vicenda e che i finanziamenti esistenti siano
utilizzati nella maniera più efficace possibile, e potrebbe apportare un reale
valore aggiunto ai progetti concreti dell’Unione per il Mediterraneo e
associare i paesi terzi e le regioni interessati fin dalla fase di definizione
della strategia, utilizzando a tale scopo lo strumento finanziario di vicinato
e di partnerariato, sempre nell’assoluto rispetto dello Stato di diritto e dei
diritti umani, delle libertà fondamentali e della democrazia, e promuovendo,
ove necessario, il principio del “di più per chi si impegna di più”.
10 e 11 dicembre 2013: Parere del Comitato economico
e sociale europeo C.E.S.E.
“La macrostrategia per il Mediterraneo deve puntare a trasformare la regione in
uno spazio veramente all’avanguardia in termini di scambi commerciali, turismo,
civiltà, idee, innovazione, ricerca e istruzione, convertendola in una regione
di pace ai fini dello sviluppo e della prosperità sociale”.
“La macrostrategia per il Mediterraneo (suddivisa in due strategie subregionali)
deve inserirsi nel quadro della strategia Europa 2020, dei programmi esistenti
e dei meccanismi di agevolazione finanziaria dell’UE, e ricorrere a iniziative
europee come il programma Interact per la fornitura di assistenza tecnica e
formazione. Andrà però creata una nuova struttura per gestire e agevolare il
funzionamento delle istituzioni. La strategia macroregionale dovrà far nascere
nuovi approcci che costituiscano un vantaggio per i paesi coinvolti, con la
prospettiva di misure pratiche e di politiche da poter applicare con successo”.
2013-2018: Si strutturano le spinte coesive secondo
la normativa europea.
Il 28 settembre 2017 un’ulteriore spinta viene dal parere della Commissione per
l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza ambientale che “ribadisce
nuovamente il proprio sostegno all’attuazione di una strategia macroregionale
per il bacino del Mediterraneo”, anche per contrastare rischio di catastrofi
naturali e l’inquinamento mediterraneo e chiede al Consiglio e alla
Commissione di agire rapidamente per la strategia macroregionale mediterranea.
Si procede così, nel rispetto delle Procedure, alla formalizzazione
dell’Assemblea della Macroregione Mediterranea che verifica positivamente i
suoi poteri il 9 novembre 2018.
2. Quali sono state le tappe principali dell’iter della
Macroregione Mediterranea?
R.: Le tappe principali dell’iter della Macroregione
Mediterranea sono state:
9 novembre 2018: l’Assemblea della Macroregione
Mediterranea nomina unanimemente l’Amministrazione Pubblica procedente:
il Difensore Civico campano.
Successivamente:
varata la Sede Macroregionale in Napoli (Palazzo Berio);
varata la segreteria organizzativa;
consolidato il decreto di riconoscimento per assenze di impugnativa;
varato il sistema di domande e risposte (FAQ);
varato il Documento per azione macroregionale;
aperto il Sito Web;
varato il Parlamento Mediterraneo;
varata la Struttura della Macroregione
Mediterranea;
varata, previa consultazione, la Strategia della Macroregione
Mediterranea.
3. Quali sono le due fasi della Macroregione Mediterranea?
R.: Sulla base della “Guida alle strategie
macroregionali dell’Unione Europea (21 aprile 2017)” e dei processi
attuativi in corso, la Procedura della Macroregione Mediterranea va ogni giorno
avanti e le due fasi sono:
1) la conclusa FASE DELLA COSTITUZIONE E FORMALIZZAZIONE;
2) la FASE DELLA STRATEGIA.
4. Che cosa ha comportato la conclusa fase della costituzione
e formalizzazione e che cosa ha comportato la fase della strategia?
R.: 1) La FASE DELLA COSTITUZIONE E
FORMALIZZAZIONE
si è conclusa e ha comportato:
– avvii e censimenti degli avvii macroregionali;
– chiamate a raccolta aperta e trasparente di ogni realtà disponibile del
Mediterraneo senza preclusione e senza veti; – istituzione formale
dell’Assemblea della Macroregione Mediterranea;
– convocazione aperta con criteri trasparenti di ciascun Action Group;
– incardinamento e incorporazione degli Action Group nell’Assemblea della
Macroregione Mediterranea; – verifica oggettiva di ogni istanza partecipativa
con revisione degli Action Group;
– costituzione di Ufficio di Presidenza dell’Assemblea della Macroregione
Mediterranea;
– preverifica dei poteri; – verifica dei poteri della stessa Assemblea della
Macroregione Mediterranea con esame di ogni possibile rilievo; –
constatazione unanime di nessun rilievo;
– discussione, aperta al pubblico, delle modalità di formalizzazione; –
esame motivato, trasparente e pubblico di ogni aspetto con presenza di
mass-media;
– acquisizione di proposta unica di panel; – scelta condivisa di
Amministrazione Pubblica procedente da parte di Action Group della
Macroregione Mediterranea. – atto formale di scelta
motivata dell’Amministrazione Pubblica procedente (Difensore Civico presso
la Regione Campania) unanimemente da parte dell’Assemblea della
Macroregione Mediterranea; – decreto dell’Amministrazione Pubblica procedente
(che chiude la FASE DELLA COSTITUZIONE E FORMALIZZAZIONE).
2) La FASE DELLA STRATEGIA è costituita da 25
ulteriori step e sono stati completati i primi 24 step, come di seguito
riportati:
– il varo delle Procedure per Organi della Macroregione Mediterranea (sei
step); – l’istituzione e la costituzione di Sede Macroregionale (due
step);
– l’istituzione e la costituzione di segreteria organizzativa della
Macroregione Mediterranea (due step); – la pubblicazione su Bollettino
Ufficiale del decreto formale;
– il consolidamento dell’atto formale (decreto) di Amministrazione
Pubblica procedente prescelta, con avvenuto decorso del termine per
ricorsi giurisdizionali e amministrativi, anche straordinari;
– l’esame dei contributi comunque provenienti (tre step); – il
sistema, costantemente aperto, di domande e risposte (FAQ) (tre step); –
la Strategia per azione macroregionale (tre step);
– l’apertura del Sito web della Macroregione Mediterranea;
– l’istituzione, nel rispetto delle Procedure, della Struttura della
Macroregione Mediterranea.
SIAMO ORA, in conclusione, verso la strategia
macroregionale.