ATTIVITA’, posizioni e azioni della macroregione mediterranea nei paesi

Croazia e Mediterraneo

L’adesione della Croazia all’area Schengen contribuirà sicuramente alla protezione dei confini dall’ingresso di migranti irregolari. Lo afferma il ministro degli Esteri croato, Gordan Grlic-Radman, rilevando la necessità di cooperazione mediterranea.

“La politica croata è che vengano fatti tutti gli sforzi cooperativi per la lotta contro il traffico di esseri umani e sulla promozione delle migrazioni lecite” – ha evidenziato il Ministro croato “In relazione alla rotta centro-mediterranea, riteniamo cruciale il dialogo continuo con il vicinato meridionale, che dovrebbe ricevere ulteriore impulso dalla conferenza del Processo di Rabat, che si terrà a breve e che prevede l’adozione di una dichiarazione politica e di un piano d’azione per le relazioni con i Paesi del continente africano”, evidenzia ancora Grlic-Radman chiarendo la posizione della Croazia in merito alle relazioni con i Paesi mediterranea da cui provengono o attraverso cui transitano i migranti.

È fondamentale condurre una politica costruttiva e strutturale. Secondo il Ministro, infatti, “spegnere incendi, ovvero risolvere situazioni acute sulle rotte dei migranti, non può essere un’opzione permanente”.

La Croazia, in quanto Paese con la più lunga frontiera terrestre esterna dell’Ue, deve essere ascoltata: “Nelle discussioni sul Patto, ma anche in tutte le altre riflessioni sulla gestione della dei flussi migratori, vogliamo raggiungere soluzioni sistemiche” – aggiunge il Ministro croata.

La Croazia sta dimostrando concretamente la sua volontà di proseguire un’intensa collaborazione mediterranea, evidenziando l’ulteriore rafforzamento dei collegamenti economici e di trasporto nel mediterraneo, per la cooperazione nel campo dell’energia, della transizione verde e dello sviluppo dell’economia a basse emissioni di carbonio (idrogeno), nonché sul piano delle sfide climatiche e ambientali.

Nel frattempo, la Croazia si sta dimostrando sempre più leader della diversificazione delle fonti di energia. Un enorme potenziale che comporta il superamento di alcune carenze interne e da utilizzare al meglio, il che è possibile nella cooperazione mediterranea

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